Parlamento: mozione di sfiducia contro il governo
A sei mesi dall’investitura, l’esecutivo di Florin Cîțu si confronta con la prima mozione di sfiducia, inoltrata dal principale partito all’opposizione in Romania. I socialdemocratici accusano il governo di aver applicato misure che hanno determinato l’impoverimento della popolazione e un calo dell’economia. Loro ricordano il congelamento delle pensioni, degli stipendi e degli assegni familiari e criticano il modo in cui l’esecutivo ha redatto il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, affermando che la popolazione pagherà di più per beneficiare dei fondi europei.
Il Partito Socialdemocratico lamenta anche l’assenza di misure efficaci nei settori economico, sanitario e dell’istruzione. Il Governo PNL-USR-UDMR sta portando l’economia romena verso il precipizio con una velocità straordinaria. La Romania vive da un giorno all’altro di ampi prestiti per cui paga interessi altissimi. I prezzi sono saliti, le tasche dei romeni sono ormai vuote. Le bollette sono raddoppiate, i generi alimentari di base sono diventati beni di lusso, i farmaci essenziali non si trovano oppure sono molto cari. Un euro è arrivato a valere 5 lei, mentre un litro di benzina costa più di 6 lei. Solo cose “fantastiche”, ha dichiarato il senatore Lucian Romaşcanu.
I socialdemocratici affermano che al testo della mozione hanno contribuito con proposte anche i partner sociali, i sindacati, le PMI e i padronati. Il documento è stato letto, ieri, nella plenaria del Parlamento, mentre i dibattiti e il voto sono previsti per la prossima settimana, durante una nuova seduta plenaria congiunta delle due camere del legislativo. La direzione del Partito Socialdemocratico è del parere che l’iniziativa abbia tutte le chance di passare e afferma che al momento sta negoziando con parlamentari di altri partiti per il sostegno della mozione.
In risposta alle affermazioni del leader socialdemocratico Marcel Ciolacu, stando al quale sono già in corso negoziati persino con più parlamentari dell’arco governativo, il copresidente dell’USR-PLUS, Dan Barna, dichiara che nessun senatore o deputato del suo partito sosterrà la mozione: “Non siamo stati contattati e dubito che il signor Ciolacu abbia la speranza, se non per scherzo, che un parlamentare dell’USR-PLUS potesse sostenere la mozione di sfiducia buffa che ha annunciato. Questo è il ruolo del PSD, di restare all’opposizione, sempre pronto, io concordo con questa linea.”
Anche il leader liberale, Ludovic Orban, afferma che dubita ci siano parlamentari della maggioranza che sostengano l’iniziativa dei socialdemocratici. Il Partito Nazionale Liberale ha mobilitato i propri parlamentari che saranno presenti al voto sulla mozione, senza esercitare però il proprio diritto di voto. Il premier liberale, Florin Cîţu, dichiara di non avere emozioni, perché secondo lui la mozione non passerà.
Corina Cristea, 24.06.2021, 12:11
A sei mesi dall’investitura, l’esecutivo di Florin Cîțu si confronta con la prima mozione di sfiducia, inoltrata dal principale partito all’opposizione in Romania. I socialdemocratici accusano il governo di aver applicato misure che hanno determinato l’impoverimento della popolazione e un calo dell’economia. Loro ricordano il congelamento delle pensioni, degli stipendi e degli assegni familiari e criticano il modo in cui l’esecutivo ha redatto il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, affermando che la popolazione pagherà di più per beneficiare dei fondi europei.
Il Partito Socialdemocratico lamenta anche l’assenza di misure efficaci nei settori economico, sanitario e dell’istruzione. Il Governo PNL-USR-UDMR sta portando l’economia romena verso il precipizio con una velocità straordinaria. La Romania vive da un giorno all’altro di ampi prestiti per cui paga interessi altissimi. I prezzi sono saliti, le tasche dei romeni sono ormai vuote. Le bollette sono raddoppiate, i generi alimentari di base sono diventati beni di lusso, i farmaci essenziali non si trovano oppure sono molto cari. Un euro è arrivato a valere 5 lei, mentre un litro di benzina costa più di 6 lei. Solo cose “fantastiche”, ha dichiarato il senatore Lucian Romaşcanu.
I socialdemocratici affermano che al testo della mozione hanno contribuito con proposte anche i partner sociali, i sindacati, le PMI e i padronati. Il documento è stato letto, ieri, nella plenaria del Parlamento, mentre i dibattiti e il voto sono previsti per la prossima settimana, durante una nuova seduta plenaria congiunta delle due camere del legislativo. La direzione del Partito Socialdemocratico è del parere che l’iniziativa abbia tutte le chance di passare e afferma che al momento sta negoziando con parlamentari di altri partiti per il sostegno della mozione.
In risposta alle affermazioni del leader socialdemocratico Marcel Ciolacu, stando al quale sono già in corso negoziati persino con più parlamentari dell’arco governativo, il copresidente dell’USR-PLUS, Dan Barna, dichiara che nessun senatore o deputato del suo partito sosterrà la mozione: “Non siamo stati contattati e dubito che il signor Ciolacu abbia la speranza, se non per scherzo, che un parlamentare dell’USR-PLUS potesse sostenere la mozione di sfiducia buffa che ha annunciato. Questo è il ruolo del PSD, di restare all’opposizione, sempre pronto, io concordo con questa linea.”
Anche il leader liberale, Ludovic Orban, afferma che dubita ci siano parlamentari della maggioranza che sostengano l’iniziativa dei socialdemocratici. Il Partito Nazionale Liberale ha mobilitato i propri parlamentari che saranno presenti al voto sulla mozione, senza esercitare però il proprio diritto di voto. Il premier liberale, Florin Cîţu, dichiara di non avere emozioni, perché secondo lui la mozione non passerà.