Covid-19: vaccinazione dei giovani e nelle zone rurali
In un momento in cui la vaccinazione rallenta sempre di più in Romania, le autorità fanno sforzi per convincere la popolazione a immunizzarsi, rivolgendosi stavolta ai giovani e agli abitanti dei villaggi. Il capo della campagna vaccinale, Valeriu Gheorghiţă, afferma che in Romania si sta registrando “un’evoluzione epidemiologica molto buona” e che ciò è dovuto anche al fatto che è stata permessa la vaccinazione di persone appartenenti a diverse fasce d’età, nel momento in cui hanno voluto farlo. Ha inoltre aggiunto che, nel prossimo periodo, la campagna punterà sull’ambiente rurale e sarà rivolta alle persone che desiderano immunizzarsi, di modo che la vaccinazione sia possibile quanto più vicino a ciascuna casa. Nel contesto, le autorità promettono ampie campagne nelle zone rurali. Il coordinatore della campagna vaccinale ha sostenuto anche la vaccinazione dei bambini e dei giovani con età comprese tra i 12 e i 19 anni. La Romania è stato il primo Paese dell’UE in cui, il 2 giugno, è iniziata la vaccinazione dei ragazzi di età superiore ai 12 anni. I dati ufficiali rilevano che ci sono oltre 140.000 bambini, adolescenti e giovani che sono stati vaccinati con almeno una dose finora, il che rappresenta meno del 10% della popolazione target.
Daniela Budu, 23.06.2021, 15:51
In un momento in cui la vaccinazione rallenta sempre di più in Romania, le autorità fanno sforzi per convincere la popolazione a immunizzarsi, rivolgendosi stavolta ai giovani e agli abitanti dei villaggi. Il capo della campagna vaccinale, Valeriu Gheorghiţă, afferma che in Romania si sta registrando “un’evoluzione epidemiologica molto buona” e che ciò è dovuto anche al fatto che è stata permessa la vaccinazione di persone appartenenti a diverse fasce d’età, nel momento in cui hanno voluto farlo. Ha inoltre aggiunto che, nel prossimo periodo, la campagna punterà sull’ambiente rurale e sarà rivolta alle persone che desiderano immunizzarsi, di modo che la vaccinazione sia possibile quanto più vicino a ciascuna casa. Nel contesto, le autorità promettono ampie campagne nelle zone rurali. Il coordinatore della campagna vaccinale ha sostenuto anche la vaccinazione dei bambini e dei giovani con età comprese tra i 12 e i 19 anni. La Romania è stato il primo Paese dell’UE in cui, il 2 giugno, è iniziata la vaccinazione dei ragazzi di età superiore ai 12 anni. I dati ufficiali rilevano che ci sono oltre 140.000 bambini, adolescenti e giovani che sono stati vaccinati con almeno una dose finora, il che rappresenta meno del 10% della popolazione target.
Un sondaggio realizzato dal Consiglio Nazionale degli Alunni rileva che loro sono in generale consapevoli dell’importanza della vaccinazione anti-COVID-19, ma il 61% esitano o non intendono vaccinarsi. Il presidente del Consiglio, Rareş Voicu, spiega i motivi: “Quasi il 70% degli alunni sono preoccupati a causa degli effetti avversi, dell’efficacia a lungo termine, della possibilità dell’infertilità. Sono timori che hanno una base scientifica più o meno vera, ma è importante che questi timori siano spiegati dalle autorità in un modo che sia realmente accessibile a ogni alunno. Ho notato che, spesso, la comunicazione ufficiale non arriva agli alunni, o perché vengono utilizzati canali di comunicazione che gli alunni non usano, o perché i messaggi non sono adeguati al livello di comprensione e percezione degli alunni”.
Dal canto suo, il ministro dell’Istruzione, Sorin Cîmpeanu, ha esortato i genitori e i docenti a promuovere l’importanza della vaccinazione tra gli alunni. “Tutti ci auguriamo che, il 13 settembre, l’anno scolastico inizi normalmente, che siano fermate le perdite nel settore istruzione, perdite che non riguardano solo l’aspetto educazionale, ma anche quello sociale, comportamentale, emozionale” — ha dichiarato Sorin Cîmpeanu. Il ministro ha annunciato che tra il personale docente è stato raggiunto un tasso di vaccinazione del 60% e che si tratta della “più numerosa” categoria socio-professionale immunizzata.