Covid-19: aggiustata campagna vaccinale
A causa dell’interesse in calo della popolazione per l’immunizzazione, in Romania avanzano più dosi di vaccino anti-COVID, motivo per cui è stata sollecitata la sospensione di più lotti di siero. Secondo il calendario concordato con la Commissione Europea, Bucarest avrebbe dovuto ricevere questo mese oltre 7 milioni di dosi di vaccino, però su richiesta delle autorità romene, il nostro Paese riceverà solo 2,6 milioni. E’ molto importante avere un equilibrio tra la quantità di vaccini fornita alla Romania e il consumo di vaccini” — ha dichiarato il coordinatore della campagna vaccinale nazionale, Valeriu Gheorghiță.
Daniela Budu, 16.06.2021, 13:35
A causa dell’interesse in calo della popolazione per l’immunizzazione, in Romania avanzano più dosi di vaccino anti-COVID, motivo per cui è stata sollecitata la sospensione di più lotti di siero. Secondo il calendario concordato con la Commissione Europea, Bucarest avrebbe dovuto ricevere questo mese oltre 7 milioni di dosi di vaccino, però su richiesta delle autorità romene, il nostro Paese riceverà solo 2,6 milioni. E’ molto importante avere un equilibrio tra la quantità di vaccini fornita alla Romania e il consumo di vaccini” — ha dichiarato il coordinatore della campagna vaccinale nazionale, Valeriu Gheorghiță.
Secondo i dati ufficiali, il tasso di somministrazione dei vaccini ricevuti ammonta in Romania al 60%, su un totale di quasi 15 milioni di dosi. Nel contesto, Valeriu Gheorghiță ha precisato che, nel corso della prossima settimana, sarà portata a compimento una valutazione sull’efficacia dei centri vaccinali. In tal modo, in 11 centri l’attività cesserà temporaneamente, in 127 — l’orario di funzionamento sarà diminuito, mentre 70 flussi sono stati chiusi. Stando a Valeriu Gheorghiță, i centri vaccinali non saranno chiusi definitivamente perché è molto difficile anticipare come si evolverà la situazione epidemiologica nei prossimi mesi e quindi dovranno essere pronti per essere riattivati in caso di necessità. Intanto, la vaccinazione nei gabinetti dei medici di base, avviata il 4 maggio scorso, prosegue in tutte le province e a Bucarest. Circa un terzo dei medici di famiglia hanno firmato contratti con gli Enti di Assistenza Sanitaria per la somministrazione del vaccino anti-COVID.
Le autorità hanno annunciato che applicheranno, a cominciare dalla prossima settimana, un piano d’azione per lo sviluppo del concetto “La città vaccina il villaggio”, che prevede la presenza di squadre di vaccinazione nei circa tre mila comuni della Romania entro fine luglio, perché “la prospettiva di una nuova ondata di contagi soprattutto nella stagione fredda, in autunno, è molto chiara”. Secondo il medico militare, le informazioni sulla vaccinazione devono arrivare quanto prima alla gente con l’aiuto delle autorità locali, delle ONG e delle associazioni internazionali.
Valeriu Gheorghiță ha inoltre ammonito sulla probabilità che la variante Delta del ceppo virale SARS-CoV-2, proveniente dall’India, diventi la “variante dominante”. Nel contesto, il medico ritiene importante che le autorità garantiscano l’accesso alla vaccinazione alle persone che lo desiderano, perché se non si arriverà a una copertura sufficiente per rallentare il diffondersi del contagio, la Romania rischia di confrontarsi con una quarta ondata della malattia. Valeriu Gheorghiță ha dato assicurazioni che i vaccini attuali sono efficaci contro questo ceppo virale, a patto che sia effettuato lo schema completo di vaccinazione. Finora in Romania sono stati vaccinati con entrambe le dosi 4,2 milioni di persone, mentre il numero totale delle persone immunizzate ammonta a 4,6 milioni.