Pensioni: Romania, innalzamento facoltativo età ai 70 anni
In Romania, i pubblici dipendenti che hanno compiuto rispettivamente 61 anni, nel caso delle donne, e i 65, per i maschi, potranno continuare a lavorare fino ai 70 anni, senza incassare, però, sia la pensione che lo stipendio. Un disegno di legge approvato in tal senso dal Governo di centro-destra di Bucarest andrà urgentemente al dibattito del Parlamento.
Roxana Vasile, 10.06.2021, 12:03
Una volta compiuti i 70 anni, una persona può sollecitare il ricalcolo della pensione pubblica, con il vantaggio di un maggior punteggio mensile e annuo. Tale fatto determina, in ugual misura, le istituzioni a riassestare le politiche di risorse umane. Andare in pensione dopo aver lavorato nel settore pubblico per ritornare nello stesso settore pubblico, eventualmente ricoprendo incarichi appositamente creati, non ha mai rappresentato e neanche può diventare una politica del personale moderna, di tipo europeo, ha spiegato la ministra del Lavoro, Raluca Turcan, dopo l’adozione del ddl in seduta governativa.
I dipendenti che scelgono di restare attivi possono rinunciare a questo impegno in qualsiasi momento. D’altra parte, le somme incassate inappropriatamente saranno recuperate dai pensionati. Ma il ddl prevede anche delle eccezioni: potranno incassare sia pensione che stipendio le alte cariche, gli insegnanti per le prestazioni aggiuntive, gli assistenti alle persona o maternali oppure i membri dell’Accademia Romena.
Dall’opposizione, il vicepresidente PSD Sorin Grindeanu annuncia che i socialdemocratici aspettano di vedere il documento al Parlamento per contestarlo alla Corte Costituzionale, ritenendo che alcuni provvedimenti violano la Legge fondamentale. Nelle ultime settimane, abbiamo visto un interessamento particolare del Governo e della coalizione in merito alle pensioni: innalzamento dell’età pensionabile, congelamento o impegni assunti attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in materia di riforme. Sappiamo chiaramente che questo ddl ha dei vizi di costituzionalità, quindi non esiteremo neanche per un attimo di attaccarlo, ha dichiarato il vicepresidente socialdemocratico.
Attualmente, oltre 100.000 persone over 65 hanno un contratto di lavoro, dice la ministra Raluca Turcan, spiegando che il ddl che vieta il cumulo pensione-stipendio ha più obiettivi, tra cui quello di valorizzare l’esperienza dei dipendenti che stanno per andare in pensione, come anche l’equità per il personale del sistema pubblico. Inoltre, le autorità affermano che, a medio e lungo termine, sullo sfondo dello squilibrio tra il numero di dipendenti e pensionati, il sistema pubblico di pensioni accumulerà dei debiti ed entro qualche anno sarà incapace di reggere i pagamenti.
Invece, uno dei contro-argomenti dell’opposizione è che in Romania è in calo la speranza di vita, tra le più basse nell’UE, cosicchè è possibile che molte persone non raggiungano più i 70 anni per godersi la pensione dopo aver contribuito per decenni al sistema pubblico.