Istruzione: la scuola romena post-pandemia
Gli esami nazionali si terranno alla data stabilita, in presenza, qualunque fosse la situazione. Lo ha reso pubblico il ministro dell’Istruzione romeno, Sorin Cîmpeanu, precisando a un’emittente televisiva privata che saranno organizzate due sessioni, sia per gli esami nazionali, che per quelli di maturità. Il 22 giugno iniziano gli esami di valutazione nazionale. Gli alunni che non si potranno presentare agli esami in quella data, lo potranno fare due settimane dopo. La prima sessione dell’esame di maturità inizierà il 28 giugno, mentre la seconda a metà agosto. In più, Sorin Cîmpeanu si dichiara ottimista per quanto riguarda l’inizio del nuovo anno scolastico 2021/2022 il 13 settembre prossimo, con tutte le lezioni in presenza. Intanto, il ministro dell’Istruzione incoraggia l’organizzazione dei campi estivi in cui siano organizzate anche lezioni di recupero della materia persa.
Daniela Budu, 24.05.2021, 12:44
Al momento, in Romania, solo il 7% del numero totale di alunni partecipa ancora a lezioni online, dopo che alla metà della settimana scorsa sono rientrati nelle aule circa 100.000 ragazzi del ginnasio e del liceo. La situazione è stata possibile dopo che l’incidenza dei contagi da Covid-19 è calata in tutte le province del Paese sotto 1 per ogni mille abitanti. Secondo i dati ufficiali, 270 alunni sui 2,7 milioni che sono potuti andare a scuola sono stati rilevati positivi al Covid-19 la settimana scorsa. Secondo gli stessi dati, oltre 55.000 alunni di 16, 17 e 18 anni si sono vaccinati finora contro il virus.
Sorin Cîmpeanu ha aggiunto che una delle cose guadagnate durante la pandemia è stato il miglioramento delle abilità digitali degli alunni e degli insegnanti e la consapevolezza dell’importanza che riveste la didattica digitale, laddove è adeguata. Tuttavia, Sorin Cîmpeanu parla anche delle perdite significative subite dal sistema d’insegnamento: Oltre alle perdite in materia d’istruzione, ci sono state difficoltà di tipo disturbi socio-emozionali, ansietà, situazioni presenti in questo periodo di crisi in Romania, come in tutti gli altri Paesi. È vero che le perdite molto ampie non si possono recuperare nelle quasi cinque settimane di scuola restanti. Bisogna cercare di recuperare, però sono convinto che nessun docente si possa immaginare di recuperare tanti mesi in qualche settimana. Il recupero deve essere graduale”.
Tuttavia, gli insegnanti restano la più numerosa categoria socio-professionale vaccinata. Secondo le cifre ufficiali, circa 160.000 dipendenti del settore istruzione si sono vaccinati finora e il ministro dell’Istruzione ha annunciato che si ha in vista l’organizzazione di centri mobili, soprattutto in campagna, dove il tasso di vaccinazione è inferiore rispetto all’ambiente urbano.