Covid-19: rapporto controverso sui decessi
Le conclusioni dell’indagine sulle differenze nelle rilevazioni dei decessi causati dal Covid-19 sulle due piattaforme informatiche utilizzate dalle autorità serviranno per migliorare le procedure, affinché simili errori non accadano più. Lo ha dichiarato la ministra della Salute romena, Ioana Mihăilă, che si è recata ieri al Parlamento per spiegare questa situazione controversa, su richiesta del PSD (all’opposizione). Un rapporto pubblicato in precedenza rileva che c’è stata una differenza di circa il 13% tra le due piattaforme e offre una serie di spiegazioni legate a errori tecnici e umani.
Eugen Coroianu, 18.05.2021, 12:53
Le conclusioni dell’indagine sulle differenze nelle rilevazioni dei decessi causati dal Covid-19 sulle due piattaforme informatiche utilizzate dalle autorità serviranno per migliorare le procedure, affinché simili errori non accadano più. Lo ha dichiarato la ministra della Salute romena, Ioana Mihăilă, che si è recata ieri al Parlamento per spiegare questa situazione controversa, su richiesta del PSD (all’opposizione). Un rapporto pubblicato in precedenza rileva che c’è stata una differenza di circa il 13% tra le due piattaforme e offre una serie di spiegazioni legate a errori tecnici e umani.
Il Ministero della Salute, che ha elaborato il documento, ritiene la situazione giustificata in una certa misura, parzialmente accettabile e inevitabile e considera che sia stata generata anche dall’aggravarsi della situazione epidemiologica alla fine del 2020. Un’altra causa indicata nel rapporto riguarda la gestione degli ospedali, che non hanno riferito tutti i decessi causati dal Covid alle Direzioni di Sanità Pubblica, oppure hanno comunicato al ministero decessi per tutte le cause. Il documento conclude che la doppia rilevazione, su principi diversi, determina confusioni, presuppone sforzi supplementari per la validazione dei dati e consumo di risorse.
Stando alla ministra, presente ieri nel Parlamento, le differenze nelle rilevazioni sono dovute a errori umani o all’incomprensione delle metodologie, che sono state modificate più volte dall’inizio della pandemia. Ioana Mihăilă, che non era in carica nel periodo esaminato, ha sottolineato che nel sistema sanitario romeno ci sono sincopi e che saranno prese misure per garantire la riforma. Ha inoltre spiegato che ne è responsabile un comitato nominato in un mandato precedente e che saranno effettuate indagini disciplinari. Non inizieremo una caccia ai colpevoli, però abbiamo a disposizione le informazioni necessarie per prendere le misure adeguate, ha aggiunto la Mihăilă.
Scontenti delle risposte ricevute, i parlamentari socialdemocratici affermano che il governo di centro-destra non abbia dimostrato professionalità nella gestione della pandemia. Il deputato Alexandru Rafila sostiene che la ripetuta messa in dubbio delle cifre relative ai tamponi fatti, al numero di malati, ai registri delle persone vaccinate, dei decessi, tramite dichiarazioni contradditorie e cifre errate da parte delle autorità, abbiano generato un’ondata di scontentezza nella popolazione. Rafila ha ricordato che il PSD aveva sollecitato la creazione di una commissione parlamentare che indaghi su questa situazione senza precedenti, che ascolti i rappresentanti delle istituzioni responsabili e renda pubbliche le conclusioni, ma l’attuale maggioranza parlamentare se n’è opposta.
Il modo di gestire la pandemia è stato criticato anche dai rappresentanti dell’AUR (all’opposizione). Ai dibattiti nella plenaria, il PNL e l’UDMR hanno chiesto una comunicazione senza equivoco dei dati, mentre i deputati USR-PLUS hanno sottolineato che l’aumento della fiducia nelle misure applicate dalle autorità dipende dalla restituzione della verità sui dati legati alla pandemia. Il premier Florin Cîţu ha affermato la settimana scorsa che simili differenze sono state rilevate in tutti i Paesi dell’Unione Europea.