Coronavirus, Europa supera il milione di decessi
Dalla comparsa del nuovo coronavirus, l’Europa è arrivata sopra un milione di decessi, di cui la metà solo negli ultimi quattro mesi. Stando all’Agenzia France Presse, i 52 Paesi e territori del continente superano l’America Latina e i Caraibi, gli stati Uniti e il Canada, l’Asia, il Medio Oriente e l’Africa per numero di vittime, che in Europa rappresentano oltre un terzo dei decessi registrati nell’intero mondo. Inoltre, sempre i Paesi europei sono i più colpiti al mondo anche in rapporto al numero degli abitanti. La Repubblica Ceca è il Paese che ha registrato il maggior numero di decessi – 261 per 100.000 abitanti, seguita da Ungheria e Bosnia-Erzegovina.
Daniela Budu, 13.04.2021, 12:00
Dalla comparsa del nuovo coronavirus, l’Europa è arrivata sopra un milione di decessi, di cui la metà solo negli ultimi quattro mesi. Stando all’Agenzia France Presse, i 52 Paesi e territori del continente superano l’America Latina e i Caraibi, gli stati Uniti e il Canada, l’Asia, il Medio Oriente e l’Africa per numero di vittime, che in Europa rappresentano oltre un terzo dei decessi registrati nell’intero mondo. Inoltre, sempre i Paesi europei sono i più colpiti al mondo anche in rapporto al numero degli abitanti. La Repubblica Ceca è il Paese che ha registrato il maggior numero di decessi – 261 per 100.000 abitanti, seguita da Ungheria e Bosnia-Erzegovina.
L’AFP nota inoltre che, in Europa, circa sei decessi su dieci sono stati riferiti nel Regno Unito, Italia, Russia, Francia, Germania e Spagna. Tuttavia, i dati ufficiali rilevano un brusco calo della curva epidemiologica nell’ultima settimana in Gran Bretagna, che ha iniziato le massicce somministrazioni di vaccino da dicembre. Ora è arrivata al punto in cui oltre la metà della popolazione adulta è già vaccinata. Altri Paesi come Italia, Russia o Francia si confrontano con la terza ondata della pandemia. Stando alla stessa AFP, da fine marzo la curva dei decessi è diventata stabile. L’Europa ha registrato poco più di 27.000 decessi la scorsa settimana, numeri di gran lunga inferiori rispetto alla nerissima settimana di gennaio, che ha visto oltre 40.000 decessi.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità richiama l’attenzione che la pandemia è arrivata ad un punto critico, con una crescita esponenziale dei contagi. La pandemia di Covid-19 è ancora lontana dalla fine, afferma il direttore dell’OMS, Tedros Ghebreyesus, a causa dell’approccio confuso, incoerente e compiacente nella sua gestione. Tutttavia, aggiunge il direttore dell’OMS, ci sono anche motivi di ottimismo. Il calo dei contagi e dei decessi nei primi due mesi dell’anno indicano che il virus e le sue varianti possono essere fermati.
Vogliamo vedere le società e le economie riaprire, e i viaggi e il commercio riprendere, ma al momento i reparti di terapia intensiva di più Paesi stanno traboccando e le persone stanno morendo, e sono tutte cose evitabili, ha detto ancora il direttore dell’OMS. L’Organizzazione auspica, che grazie all’applicazione delle dovute misure, la pandemia possa arrivare sotto controllo entro qualche mese. I dati dell’OMS indicano che, ultimamente, i contagi sono aumentati del 9% e i decessi del 5%, nonostante le oltre 780 milioni di dosi di vaccino somministrate alla popolazione dell’intero mondo.