Covid-19: proteste contro le restrizioni in Romania
A Bucarest e in più città romene si sono svolte, ieri sera e la notte scorsa, nuove proteste contro linasprimento delle restrizioni imposte dal Governo a causa della pandemia. I partecipanti hanno gridato slogan contro le autorità, hanno incendiato mascherine di protezione e hanno denunciato ciò che hanno chiamato la “dittatura sanitaria. I manifestanti hanno chiesto le dimissioni del premier e di alcune persone incaricate a gestire la crisi provocata dal coronavirus. Hanno gridato Libertà! e hanno chiesto la riapertura delle scuole, delle sale spettacoli e delle palestre, nonché del settore dellaccoglienza, maggiormente colpito dalle misure imposte. Il settore dellaccoglienza è chiuso. Le scuole ora chiudono, ora riaprono e gli alunni non imparano più nulla. Chiediamo le dimissioni di Arafat, di Cîţu, vogliamo spiegazioni pubbliche per tutte le misure imposte e non dover più indossare mascherine allaperto, ha dichiarato un protestatario di Costanza (sud-est), dove sono scese in piazza circa mille persone.
Eugen Coroianu, 30.03.2021, 12:58
A Bucarest e in più città romene si sono svolte, ieri sera e la notte scorsa, nuove proteste contro linasprimento delle restrizioni imposte dal Governo a causa della pandemia. I partecipanti hanno gridato slogan contro le autorità, hanno incendiato mascherine di protezione e hanno denunciato ciò che hanno chiamato la “dittatura sanitaria. I manifestanti hanno chiesto le dimissioni del premier e di alcune persone incaricate a gestire la crisi provocata dal coronavirus. Hanno gridato Libertà! e hanno chiesto la riapertura delle scuole, delle sale spettacoli e delle palestre, nonché del settore dellaccoglienza, maggiormente colpito dalle misure imposte. Il settore dellaccoglienza è chiuso. Le scuole ora chiudono, ora riaprono e gli alunni non imparano più nulla. Chiediamo le dimissioni di Arafat, di Cîţu, vogliamo spiegazioni pubbliche per tutte le misure imposte e non dover più indossare mascherine allaperto, ha dichiarato un protestatario di Costanza (sud-est), dove sono scese in piazza circa mille persone.
Nella città portuale in riva al Mar Nero, i gendarmi sono stati presenti per garantire lordine pubblico e non si sono verificati incidenti. Nella capitale, invece, le proteste perlopiù pacifiche sono finite con atti di violenza. Alcuni partecipanti sono stati fermati dopo aver tirato sassi e bottiglie contro i gendarmi. Hanno persino rotto le vetrine di alcuni negozi e il traffico nel centro della capitale è stato interrotto più volte. Quasi 200 persone sono state trasportate agli uffici di Polizia, per essere identificate e a gran parte sono state inflitte delle multe. Stando alle autorità, 12 gendarmi hanno subito leggeri ferite.
Il prefetto della Capitale, Alin Stoica, ha dichiarato che le persone che hanno istigato alla violenza devono pagare e si è congratulato con i gendarmi che hanno agito con calma. Ha inoltre ringraziato tutti coloro che osservano le misure prese dalle autorità e capiscono che il disconforto causato da esse rappresenta solo un piccolo prezzo per la salute e la vita dei nostri cari.
Alle proteste di Bucarest hanno partecipato anche rappresentanti della formazione parlamentare AUR, i quali avevano annunciato in precedenza la loro partecipazione alle manifestazioni di tutto il Paese. Si sono registrate violenze anche a Galați (est), dove la folla ha lanciato petardi e sassi contro i gendarmi. A Timișoara (ovest), circa 300 cittadini che, nella maggior parte, non indossavano la mascherina o la tenevano in modo irregolare, hanno marciato senza incidenti per il centro città, comè successo anche a Cluj (nord-ovest) e a Brașov (centro).
Sapete benissimo che in tutta Europa vengono prese misure del genere in modo unitario, per lintero Paese. In Romania, sono misure applicate a seconda dellincidenza dei contagi, appunto perché sappiamo che cè già nella società una sorta di esaurimento, dopo un anno di lotta alla pandemia, ma il pericolo non è ancora passato e cè bisogno di uno sforzo comune per far fronte a questo periodo, ha dichiarato il premier Florin Cîţu. Le proteste si svolgono in un periodo di recrudescenza della pandemia, in cui il sistema sanitario romeno è sotto pressione, soprattutto nei reparti di terapia intensiva.