Parlamento: leggi sensibili adottate dal Senato romeno
Il Senato romeno ha adottato due iniziative legislative importanti proposte dal PNL e dallUSR volte a modificare alcuni provvedimenti che avevano destato accese controversie nella società al momento delladozione. La prima abroga la regolamentazione introdotta nel 2018 dal PSD, quando era al governo, che consentiva il pensionamento anticipato dei giudici e dei procuratori, ovvero alletà di soli 45 anni e con unanzianità di 20 anni. I liberali hanno affermato che il provvedimento è offensivo per i romeni, perché avrebbe creato una nuova categoria privilegiata di giovani pensionati, in un Paese in cui la maggior parte della popolazione va in pensione a 65 anni. Loro hanno spiegato che in questo modo si torna alla normalità, al pensionamento dei magistrati a 60 anni e con unanzianità di 25 anni. Per criteri attinenti a motivi personali, di salute, come spiega anche il CSM, esistono provvedimenti legislativi diversi, spiegano gli iniziatori.
Eugen Coroianu, 23.03.2021, 12:36
Secondo la motivazione esposta, la normativa abrogata avrebbe avuto come effetto, a breve termine, il pensionamento di un gran numero di giudici e procuratori, situazione con un impatto significativo sul funzionamento adeguato dei tribunali e delle Procure. Inoltre, a causa del numero insufficiente di magistrati, sarebbero state messe in pericolo lefficacia e la qualità dellatto di giustizia, nonché losservanza del principio sulla soluzione delle cause entro un periodo ragionevole. Daltronde, per le stesse ragioni, il provvedimento non è mai entrato in vigore, essendo rinviato ogni anno. La camera con potere decisionale in questo caso è il Senato.
Sempre ieri, i senatori romeni hanno abrogato il provvedimento sul divieto di vendita delle azioni statali presso compagnie e società nazionali, istituzioni di credito e altre società in cui lo stato è azionista. Abrogato anche larticolo che sospende, per un periodo di due anni, qualsiasi operazione relativa alla vendita di azioni detenute dallo stato che è ancora in corso. Secondo il progetto, avviato dal governo di centro-destra, è permessa in tal modo la valorizzazione delle azioni al fine di evitare di intaccare le relazioni sociali relative alla libertà economica degli operatori presso i quali lo stato ha la qualità di azionista e di libera circolazione dei capitali. Inoltre, tramite la diversificazione dellazionariato, si auspica il ritorno a una situazione di competizione sul mercato e alla performance. Dall’opposizione, i senatori del PSD e dellAUR si sono opposti alliniziativa, sostenendo che non sia il momento che le azioni delle compagnie statali venissero quotate in borsa. Hanno inoltre rimproverato il Governo che intende vendere le partecipazioni dello stato alle più importanti compagnie romene. Il ddl andrà alla Camera dei Deputati, decisionale in questo caso.