Difesa: NATO e contributi dei Paesi membri
Nonostante la crisi economica provocata dal coronavirus, gli stati membri NATO hanno continuato a investire nella difesa. Lo rileva il Rapporto annuale dellAlleanza per il 2020, presentato a Bruxelles dal segretario generale, Jens Stoltenberg, il quale ha ammonito che le minacce antecedenti la pandemia non sono scomparse e che, in questo periodo, il principale obiettivo è stato quello di prevenire la trasformazione della difficile situazione sanitaria in una crisi di sicurezza. Stoltenberg ha elencato laggressività della Russia, linfluenza sempre maggiore della Cina, il terrorismo, gli attacchi informatici raffinati. Il segretario generale dellAlleanza ha attirato lattenzione che persino i mutamenti climatici hanno delle conseguenze sulla sicurezza. Perciò ha proposto che un incremento dei finanziamenti NATO per la difesa e la deterrenza, di modo che gli alleati che mettono a disposizione capacità non debbano più far fronte da soli a tutte le spese. Più membri dovrebbero partecipare alle azioni nella zona est della NATO, alle missioni di polizia aerea, a quelle marittime e alle esercitazioni.
Eugen Coroianu, 17.03.2021, 12:38
Nonostante la crisi economica provocata dal coronavirus, gli stati membri NATO hanno continuato a investire nella difesa. Lo rileva il Rapporto annuale dellAlleanza per il 2020, presentato a Bruxelles dal segretario generale, Jens Stoltenberg, il quale ha ammonito che le minacce antecedenti la pandemia non sono scomparse e che, in questo periodo, il principale obiettivo è stato quello di prevenire la trasformazione della difficile situazione sanitaria in una crisi di sicurezza. Stoltenberg ha elencato laggressività della Russia, linfluenza sempre maggiore della Cina, il terrorismo, gli attacchi informatici raffinati. Il segretario generale dellAlleanza ha attirato lattenzione che persino i mutamenti climatici hanno delle conseguenze sulla sicurezza. Perciò ha proposto che un incremento dei finanziamenti NATO per la difesa e la deterrenza, di modo che gli alleati che mettono a disposizione capacità non debbano più far fronte da soli a tutte le spese. Più membri dovrebbero partecipare alle azioni nella zona est della NATO, alle missioni di polizia aerea, a quelle marittime e alle esercitazioni.
Stoltenberg ha spiegato che la nuova formula rifletterà meglio il principio di difesa comune e renderà più equa la suddivisione delle responsabilità e degli investimenti. Il segretario generale ha insistito che unEuropa che investe di più nella difesa è a vantaggio dellAlleanza e che per lUE non cè alternativa di sicurezza oltre alla NATO. Secondo il rapporto, Francia, Norvegia e Slovacchia si sono affiancate nel 2020 al gruppo dei Paesi alleati che stanziano almeno il 2% del PIL alla difesa. Tale gruppo conta ormai 11 stati. Gli altri otto sono gli USA, Grecia, Estonia, Gran Bretagna, Polonia, Lettonia, Lituania e Romania.
Il rapporto rileva che la Romania ha speso lanno scorso oltre 4,3 miliardi di euro per la difesa, di cui quasi un quarto per equipaggiamenti. Oltre la metà del budget della Romania per la difesa è stato speso per il personale. Allimportanza dei rapporti transatlantici ha fatto riferimento nei giorni scorsi anche il vicesegretario generale della NATO, il romeno Mircea Geoană. LAmerica del Nord e lEuropa hanno più che mai bisogno luna dellaltra per rispondere alle attuali sfide, quali gli attacchi informatici, i mutamenti climatici e la competizione tra le grandi potenze, ha sottolineato Geoană. Ha inoltre salutato i contributi del Canada e della Gran Bretagna che includono il comando di unità multifunzionali nella zona est dellAlleanza, il dispiegamento di navi e aeronavi per il mantenimento della sicurezza nello spazio aereo e marittimo alleato e un ruolo di leader nella digitalizzazione, innovazione e applicazione di nuove tecnologie. Secondo più fonti, i ministri degli Esteri dei 30 Paesi membri NATO avranno una riunione in presenza la settimana prossima a Bruxelles, per la prima volta dallinizio della pandemia, alla quale è atteso anche il nuovo segretario di stato americano, Antony Blinken.