Polizia romena: casi di trasgressione della legge
I poliziotti romeni, definiti da una parte della stampa “uomini di legge”, sono da qualche giorno nel mirino proprio per alcune gravi trasgressioni della legge. Il ministro dell’Interno, Lucian Bode, ha annunciato la sostituzione della direzione dell’Ispettorato Provinciale di Polizia di Bacău e della Polizia di Oneşti, in seguito a un doppio omicidio commesso in questa città della Romania orientale. Ha disposto anche la segnalazione del caso alla Procura per negligenza nel lavoro: è stata ignorata la gravità dell’incidente, non sono state valorizzate tutte le informazioni e non sono stati informati correttamente e completamente i superiori gerarchici. Lunedì, due lavoratori che ristrutturavano un appartamento di Oneşti sono stati uccisi dall’ex proprietario, arrabbiato perché era stato sfrattato dall’abitazione. Dopo che i negoziati con le forze dell’ordine sono falliti, i poliziotti hanno aperto il fuoco per entrare nell’appartamento in cui l’aggressore settantenne aveva preso i due lavoratori in ostaggio. Il criminale è stato ferito alle gambe e ricoverato in ospedale.
Bogdan Matei, 05.03.2021, 11:11
Il Ministero dell’Interno promette un resoconto completo su questo caso, in cui ci sono sospetti che proprio la mancanza di professionalità delle forze dell’ordine abbia portato alla morte degli ostaggi. E’ apparsa anche un’informazione secondo cui una delle vittime sarebbe stata ferita da uno dei proiettili di gomma sparati dai poliziotti, fatto confermato successivamente dal ministro dell’interno, Lucian Bode: “Sul corpo di una delle vittime c’erano tracce di munizioni non letali. E’ possibile che l’uomo sia stato ferito durante l’intervento delle truppe speciali. E’ in corso un’inchiesta penale. Sono state sparate due cartucce, ciascuna contenente 15 proiettili di gomma. L’indagine porterà alla luce la posizione di tiro, dove si trovava il criminale e dove la vittima.”
Intanto, il Tribunale di Bucarest ha disposto la misura della custodia cautelare nei confronti di tre agenti di polizia di una sezione della Capitale, mentre altri tre sono stati messi sotto controllo giudiziario per 60 giorni. I poliziotti sono accusati di aver bastonato, torturato e abbandonato su un campo, a settembre 2020, due giovani che avevano attirato loro l’attenzione che non indossavano la mascherina e che applicavano multe infondate. Quest’incidente è solo uno di una lunga serie di abusi commessi dopo che, un anno fa, è stato istituito lo stato di emergenza a causa dell’epidemia di COVID-19, seguito da quello di allerta, a cominciare da maggio. I commentatori criticano l’aumento delle prerogative della polizia in questo periodo. Loro considerano che la riforma di oltre 15 anni fa’ sia ovviamente fallita, soprattutto per quanto riguarda le polizie locali dove sono state assunte persone di qualità discutibile. Molti dei sindaci eletti l’anno scorso promettono di eliminare queste strutture costose e inefficaci. Le ex guardie pubbliche, incaricate solo a pattugliare nei mercati e nei parchi, sono diventate allora poliziotti comunitari, hanno ricevuto macchine, armi e cartucce, nonché il diritto di infliggere multe e fermare persone. Non quello di torturarle, però per molti di questi personaggi la differenza è impercettibile.