Scuola: Romania, riprese lezioni in presenza
Da marzo 2020, eccezion fatta per due mesi, tra settembre e novembre, le lezioni si sono svolte esclusivamente online in Romania, a causa della pandemia di coronavirus. Colti impreparati all’inizio, gli studenti e gli insegnanti, ma anche i genitori hanno compiuto sforzi considerevoli per adattarsi alla nuova normalità, che tutti asupicavano di breve durata. Una situazione andata avanti per quasi un anno, nonostante i ripetuti segnali che definivano la didattica online faticosa, inefficace e completamente insostenibile a lungo termine. I più colpiti sono stati gli allievi degli ambienti sfavoriti, privi di accesso all’istruzione, in mancanza di computer o connessione Internet.
Roxana Vasile, 08.02.2021, 11:11
Da marzo 2020, eccezion fatta per due mesi, tra settembre e novembre, le lezioni si sono svolte esclusivamente online in Romania, a causa della pandemia di coronavirus. Colti impreparati all’inizio, gli studenti e gli insegnanti, ma anche i genitori hanno compiuto sforzi considerevoli per adattarsi alla nuova normalità, che tutti asupicavano di breve durata. Una situazione andata avanti per quasi un anno, nonostante i ripetuti segnali che definivano la didattica online faticosa, inefficace e completamente insostenibile a lungo termine. I più colpiti sono stati gli allievi degli ambienti sfavoriti, privi di accesso all’istruzione, in mancanza di computer o connessione Internet.
Dopo lunghi dibattiti e una volta valutata la situazione epidemiologica, le autorità centrali hanno deciso il rientro in classe dall’8 febbraio, quando inizia anche il secondo semestre del corrente anno scolastico. La riapertura è stata preceduta, normalmente, dalla pulizia degli spazi e dall’adattamento alle misure trasmesse dai Ministeri della Salute e dell’Istruzione. Sono stati predisposti i percorsi di entrata e uscita, verificati i termoscanner e sanificati gli spazi interni.
La ripresa della didattica in presenza avviene in base a tre scenari – verde, giallo e rosso, a seconda dell’incidenza dei contagi dal Covid-19 per ogni singola località. Ad un tasso inferiore a un caso su mille abitanti nel giro di 14 giorni, tutti i bambini in età prescolare e gli alunni tornano in classe. Nel secondo scenario, che prevede un’incidenza tra 1 e 3, faranno scuola in presenza solo i bambini in età prescolare, gli alunni delle scuole elementari e quelli dell’ottava e dodicesima, che quest’anno devono sostenere rispettivamente i test nazionali e l’esame di maturità, mentre gli altri continueranno le lezioni online. Infine, nello scenario rosso, che comporta un’incidenza superiore a 3, la didattica in presenza si farà solo agli asili d’infanzia e alle scuole elementari.
Al momento, circa 2.200 località sono verdi, 900 gialle e 150 rosse. Qualora si verificasse un contagio all’interno di un gruppo prescolare o di una classe elementare, il rispettivo gruppo e la rispettiva classe sospenderanno le lezioni in presenza per 14 giorni. Nelle scuole medie e liceali, l’apparizione del primo caso comporterà un’indagine epidemiologica, la raccomandazione di fare i test, e spetterà alla Direzione di Pubblica Sanità decidere se i corsi verranno sospesi o se si aspetterà l’apparizione del secondo contagio.
Quindi, il rientro degli alunni in aula mette a prova anche la capacità dei sistemi educativo e sanitario di far fronte ad una simile attività. Indica, inoltre, la capacità della società di cominciare a tornare alla normalità, con massima prudenza.