Covid-19: misure più stringenti per l’ingresso in Romania
Corsa continua ed esausta nei Paesi del mondo, che tentano di contenere il diffondersi del nuovo coronavirus, precisamente delle sue nuove varianti più contagiose. L’immunizzazione è il principale vettore di azione, ma ciò non basta, soprattutto alla luce dell’insufficiente produzione e delle consegne dei vaccini in ritardo o a singhiozzo. L’altra modalità è quella difensiva, che richiede restrizioni sempre più severe all’ingresso nel territorio nazionale. Ha dato la sua prova lo scorso anno ed è stata funzionale, per cui non è stata abbandonata neanche in seguito agli ingannevoli segni di regresso manifestati dal Covid-19. L’Unione Europea è consacrata come uno spazio della libera circolazione, però i Paesi membri non si possono sottrarre all’imperativa necessità di contenere il virus.
Ştefan Stoica, 05.02.2021, 11:09
Corsa continua ed esausta nei Paesi del mondo, che tentano di contenere il diffondersi del nuovo coronavirus, precisamente delle sue nuove varianti più contagiose. L’immunizzazione è il principale vettore di azione, ma ciò non basta, soprattutto alla luce dell’insufficiente produzione e delle consegne dei vaccini in ritardo o a singhiozzo. L’altra modalità è quella difensiva, che richiede restrizioni sempre più severe all’ingresso nel territorio nazionale. Ha dato la sua prova lo scorso anno ed è stata funzionale, per cui non è stata abbandonata neanche in seguito agli ingannevoli segni di regresso manifestati dal Covid-19. L’Unione Europea è consacrata come uno spazio della libera circolazione, però i Paesi membri non si possono sottrarre all’imperativa necessità di contenere il virus.
In Romania, il numero dei contagi giornalieri è relativamente basso, la situazione è stabile, e i casi di infezione dalle nuove mutazioni del Sars-Cov 2 sono isolati. Eppure appare improbabile che le varianti più contagiose aggirino il Paese. Perciò, le autorità di Bucarest hanno deciso di estendere l’elenco dei Paesi ad elevato rischio epidemiologico, inseriti nell’area gialla, e inasprire le condizioni d’ingresso sul territorio nazionale. A partire dal 12 febbraio, le persone in arrivo dall’area gialla hanno l’obbligo di presentare l’esito negativo al tampone, effettuato nelle 72 ore antecendenti all’ingresso nel territorio romeno. Inoltre, per le stesse persone, vige l’obbligo della quarantena per 14 giorni, con la possibilità di uscirne dopo dieci giorni, se nell’ottavo si sottopongono ad un nuovo test PCR che risulta negativo.
Ma sono previste anche delle eccezioni. Stando al Comitato Nazionale per le Situazioni di Emergenza, faranno eccezione i bambini fino ai tre anni di età compiuti, le persone vaccinate contro il SARS-CoV-2, con il richiamo compreso, a patto che siano passati almeno 10 giorni dalla somministrazione della seconda dose, nonchè le persone rilevate positive negli ultimi 90 giorni antecedenti all’ingresso nel Paese, che quindi hanno già affrontato la malattia. Sono previste eccezioni anche per i conducenti di veicoli merci con una massa massima autorizzata superiore a 2,4 tonnellate. Esenti da quarantena anche i conducenti dei mezzi di trasporto passeggeri con più di 9 sedili e gli autisti che si spostano per esercitare la professione dallo stato di residenza in un altro Paese membro dell’Unione Europea o da uno stato comunitario nel Paese di residenza, con mezzi individuali o per proprio conto.
L’elenco delle eccezioni include anche i piloti di aeromobili e il personale navigante, i membri delle missioni diplomatiche, degli uffici consolari e di altre rappresentanze diplomatiche accreditate a Bucarest, nonchè i titolari di passaporti diplomatici. Le stesse eccezioni sono previste anche per il personale navigante romeno – marittimo e fluviale – che si rimpatria, e per i lavoratori frontalieri che entrano in Romania dai Paesi confinanti: Ungheria, Bulgaria, Serbia, Ucraina o Moldova.