Covid-19: Bruxelles chiede prevedibilità sulla fornitura di vaccini
L’Unione Europea ha annunciato che solleciterà alle compagnie farmaceutiche che producono vaccini contro il SARS-CoV-2 sul suo territorio di registrare in anticipo le esportazioni verso terzi stati. Inoltre, la Commissione Europea creerà un registro per la trasparenza delle esportazioni di vaccini all’esterno dell’UE. L’Unione obbligherà le compagnie farmaceutiche a rispettare i contratti firmati per la fornitura di vaccini anti-COVID-19. Queste decisioni dell’UE arrivano dopo che alcune compagnie farmaceutiche che producono questi vaccini hanno annunciato la settimana scorsa una diminuzione significativa del numero di dosi fornite ai Paesi comunitari nel primo trimestre.
Daniela Budu, 26.01.2021, 11:53
Lunedì, la Commissione Europea ha proposto un aggiornamento delle raccomandazioni del Consiglio relative a un approccio coordinato alla restrizione della libera circolazione, in risposta alla pandemia di COVID-19. Secondo un comunicato dell’Esecutivo europeo, l’aggiornamento giunge sullo sfondo della comparsa di un altro ceppo del nuovo coronavirus, che lo rende ancora più contagioso, ma anche dell’aumento del numero di contagi in più stati membri. La Commissione Europea consiglia di rinunciare ai viaggi non importanti, evitando allo stesso tempo la chiusura dei confini oppure i divieti di viaggio generalizzati. La Commissione non obbliga gli stati membri ad applicare misure di restrizione della circolazione, ma le raccomanda fermamente e spiega che è necessario diminuire urgentemente il rischio di contagio associato al viaggio.
La CE insiste sul mantenimento aperto del mercato interno e sconsiglia il blocco dei trasportatori e dei lavoratori transfrontalieri, perciò raccomanda che a questi siano applicati i testi antigenici rapidi. In tale contesto, è del parere la Commissione, c’è bisogno di un approccio coordinato a livello europeo in merito alle misure che limitano la libertà di movimento all’interno dell’UE. In più, la Commissione Europea propone un aggiornamento del codice comune di colori per cartografare le zone a rischio, ma anche misure più severe per le persone in arrivo da zone a rischio elevato di contagio. L’Esecutivo europeo considera che i Paesi debbano aumentare il numero dei test effettuati per avere maggiori informazioni sulla diffusione del nuovo ceppo del SARS-CoV-2. La CE ritiene che sia necessario un approccio ben coordinato, prevedibile e trasparente in merito all’adozione di restrizioni sulla libera circolazione delle persone e delle merci al fine di prevenire il diffondersi del virus e di mantenere la libera circolazione all’interno dell’Unione in condizioni di sicurezza.