Istruzione: scenari per la riapertura delle scuole
Nella maggior parte delle scuole romene, gli alunni potrebbero tornare in aula a cominciare dall’8 febbraio prossimo, con l’inizio del secondo semestre — lo ha reso pubblico il presidente Klaus Iohannis, che è di mestiere insegnante. Ma è necessario precisare che l’informazione vale solo nel caso in cui la situazione epidemiologica generata dal nuovo coronavirus non peggiorerà. Perciò, una decisione finale in tal senso sarà presa il 2 febbraio, in una nuova seduta di valutazione simile a quella avuta giovedì dal capo dello stato assieme al premier Florin Cîțu e ai ministri della Salute e dell’Istruzione, rispettivamente Vlad Voiculescu e Sorin Cîmpeanu.
Roxana Vasile, 15.01.2021, 12:06
Nella maggior parte delle scuole romene, gli alunni potrebbero tornare in aula a cominciare dall’8 febbraio prossimo, con l’inizio del secondo semestre — lo ha reso pubblico il presidente Klaus Iohannis, che è di mestiere insegnante. Ma è necessario precisare che l’informazione vale solo nel caso in cui la situazione epidemiologica generata dal nuovo coronavirus non peggiorerà. Perciò, una decisione finale in tal senso sarà presa il 2 febbraio, in una nuova seduta di valutazione simile a quella avuta giovedì dal capo dello stato assieme al premier Florin Cîțu e ai ministri della Salute e dell’Istruzione, rispettivamente Vlad Voiculescu e Sorin Cîmpeanu.
Il presidente Iohannis ha precisato che gli alunni dovrebbero tornare in aula in base a un modello a tre scenari, già provato in autunno, all’inizio di quest’anno scolastico, e che dipende dal tasso di contagio esistente in ciascuna località. ʺNello scenario verde tutti gli alunni vanno a scuola. In quello giallo, solo i bambini dell’asilo, gli alunni delle elementari e quelli dell’ottava e della dodicesima classe vanno effettivamente a scuola, mentre gli altri continuano le lezioni online. Nello scenario rosso, cioè se ci sono più di 3 contagi su mille abitanti, all’inizio restano a casa i ragazzi del ginnasio e del liceo, ma continuano ad andare a scuola i bambini dell’asilo e quelli delle elementari. Se si arriva a un indice di contagio di oltre 6 su mille persone, nella località si istituisce la quarantena e le scuole vengono chiuseʺ. ha affermato il presidente Klaus Iohannis.
Il presidente Klaus Iohannis ha affermato che, nelle università, che hanno autonomia, la decisione in merito alla ripresa delle lezioni negli anfiteatri sarà presa da ciascuna istituzione, però le università possono seguire lo scenario stabilito per l’insegnamento pre-universitario. Il Consiglio Nazionale degli Alunni può essere soddisfatto del fatto che il decentramento auspicato in merito alla riapertura delle scuole funzionerà nuovamente dall’8 febbraio prossimo. Di recente, il Consiglio aveva attirato l’attenzione che la scuola online è affaticante, inefficace e del tutto insostenibile a lungo termine, e che numerosi alunni degli ambienti svantaggiati non hanno accesso all’istruzione perché non possiedono computer e connessione a internet. Con un’eccezione di neanche due mesi, tra settembre e novembre, in Romania i ragazzi non vanno più a scuola dallo scorso marzo e le lezioni si svolgono esclusivamente online.
Anche l’UNICEF ha sostenuto la necessità di mantenere le scuole aperte oppure di riaprirle dappertutto nel mondo, perché altrimenti le conseguenze potrebbero essere molteplici e devastanti. La World Vision Romania ha inoltre sottolineato che le grandi lacune accumulate e l’abbandono scolastico potrebbero intaccare un’intera generazione. L’ex ministro dell’Istruzione, attualmente rettore della Scuola Nazionale di Studi Politici e Amministrativi (SNSPA), Remus Pricopie ha sollecitato che l’argomento della riapertura delle scuole sia trattato in modo corretto, realistico e con responsabilità, affinché non siano create aspettative infondate tra gli alunni, i professori e i genitori.