Finanziaria 2021: UE, serve prudenza in materia di bilancio in Romania
A fine dicembre, la Commissione Europea inviava una lettera alla coalizione governativa di centro-destra di Bucarest, auspicando il dialogo con le autorità romene sul bilancio per il 2021 e sulle misure correttive immediate e a medio termine, per evitare l’insostenibilità delle finanze pubbliche. In mancaza di misure adeguate, il debito pubblico della Romania potrebbe arrivare persino al 100% del PIL nel 2027, e la sua copertura diventa rischiosa, notava la Commissione. Data la grave situazione fiscale, vi incoraggiamo fortemente a tenere in considerazione altre iniziative di politica fiscale sin dal 2021, sia in materia di entrate che si spese, raccomandava la Commissione.
Roxana Vasile, 08.01.2021, 11:10
La lettera è stata presentata dai media di Bucarest questa settimana, quasi in concomittanza con un nuovo appello del vicepresidente della Commissione Europea, Valdis Dombrovskis, il quale spiega che il Governo romeno deve tenere sotto controllo il deficit di bilancio, in seguito alla notevole crescita delle spese e alla riduzione considerevole delle entrate nel 2020, a causa dell’emergenza pandemica. Dalla Romania auspichiamo un budget robusto nel 2021, ha scritto ieri Valdis Dombrovskis, dopo una conversazione telefonica con il ministro delle Finanze, Alexandru Nazare, il quale ha promesso che restano prioritari la promozione degli investimenti e l’impiego dei fondi comunitari.
Il ministro Nazare ha inoltre assicurato che le autorità romene contemplano un consolidamento fiscale e una riduzione graduale del deficit di bilancio a partire dal corrente anno, per arrivare nel 2024 ad una quota inferiore al 3% previsto dalle normative comunitarie. Tutto ciò senza ledere la capacità della Romania di adottare le misure volte a sostenere l’economia nella difficile situazione generata dall’emergenza Covid-19. Dal canto suo, il ministro dell’Economia, dell’Imprenditoria e del Turismo, Claudiu Năsui, ha fatto riferimento, in un’intervista televisiva, alla necessità di una massiccia riforma delle compagnie statali.
Al governo fino all’autunno del 2019, il socialdemocratici – ora all’opposizione – ritengono il monito della Commissione Europea una conferma del fatto che il Governo di centro-destra di Bucarest sarà costretto a prendere misure di consolidamento fiscale, vale a dire di austerità. Il leader socialdemocratico, Marcel Ciolacu, ha dichiarato che, a differenza degli altri Paesi dell’Unione Europea, la Romania ha speso denaro senza avere un piano serio di stimolo e ripresa economica, battendo, invece, un record dopo l’altro in materia di prestiti.