COVID-19: Natale, nuovi appelli per osservanza misure di contenimento
Prima delle feste di Natale e Capodanno, le autorità romene rinnovano gli appelli all’osservanza delle misure anti-Covid, per evitare una salita della curva epidemiologica dopo. Il capo del Dipartimento per le Situazioni di Emergenza, Raed Arafat, raccomanda alla popolazione di non accogliere persone in visita, nemmeno i familiari non conviventi. A chi accoglie ospiti si raccomanda l’uso della mascherina di protezione prima di mettersi a tavola, in una stanza aerata e mantenendo il distanziamento. Se non verranno rispettate le misure di distanziamento e uso della mascherina, la curva epidemiologica salirà, comportando anche un maggior numero di ricoveri in ospedale, possibilmente anche delle degenze nelle terapie intensive, sottolinea Raed Arafat.
Roxana Vasile, 23.12.2020, 12:34
In riferimento al nuovo ceppo del COVID-19, il capo del Dipartimento per le Situazioni di Emergenza spiega che esso non provoca una malattia più grave, ma, essendo più contagioso, può aumentare il numero delle infezioni, con un maggiore impatto sul sistema sanitario. Intanto, in attesa dei primi vaccini, negli ospedali romeni vengono distribuiti test rapidi antigenici per gli asintomatici, che rendono possibile il risultato entro un quarto d’ora al massimo.
Il 47% dei romeni esprime preoccupazione nei confronti dell’evoluzione della pandemia, mentre per il 16% si tratta di una preoccupazione particolare. Eppure, solo il 30% intende vaccinarsi contro il nuovo coronavirus l’anno prossimo, durante la campagna nazionale destinata, in una prima tappa, all’immunizzazione del personale degli ospedali che curano i pazienti contagiati dal Sars-Cov-2. Il 29% rifiuta la vaccinazione, la stessa percentuale è indecisa, mentre il 10% non esprime alcun parere.
Un sondaggio Avangarde condotto dal 10 al 20 dicembre su un campione di 900 persone, con un magine di errore del 3,2%, rileva che 51 persone su 100 intervistate attribuiscono al fattore politico e alle istituzioni dello Stato la colpa per il gran numero di contagi dal COVID-19. Il 70% degli intervistati non sarebbe favorevole ad un nuovo lockdown, gradito dal 16%. Infine, il 72% ritiene che le chiese non debbano essere chiuse a Natale, come è accaduto a Pasqua.