UE: accordo europeo sui budget
I leader dei Paesi membri dell’UE, riuniti per un vertice a Bruxelles, sono riusciti a sbloccare la situazione relativa al budget dell’UE e all’applicazione del piano di ripresa post-COVID, che erano stati bloccati tramite veto dall’Ungheria e dalla Polonia. Scontenti del condizionamento dell’accesso ai fondi dall’osservanza dello stato di diritto, i due stati contestavano l’introduzione del meccanismo sul rispetto delle norme dello stato di diritto. L’impasse è stata superata tramite un compromesso sullo stato di diritto che permettesse la rimozione del veto ungherese e polacco.
Leyla Cheamil, 11.12.2020, 12:11
I leader dei Paesi membri dell’UE, riuniti per un vertice a Bruxelles, sono riusciti a sbloccare la situazione relativa al budget dell’UE e all’applicazione del piano di ripresa post-COVID, che erano stati bloccati tramite veto dall’Ungheria e dalla Polonia. Scontenti del condizionamento dell’accesso ai fondi dall’osservanza dello stato di diritto, i due stati contestavano l’introduzione del meccanismo sul rispetto delle norme dello stato di diritto. L’impasse è stata superata tramite un compromesso sullo stato di diritto che permettesse la rimozione del veto ungherese e polacco.
Il meccanismo europeo di condizionalità, adottato a larga maggioranza in seguito a un’intesa tra il Parlamento Europeo e la presidenza tedesca del Consiglio UE, permetteva la sospensione dei fondi europei a uno stato membro allorquando la Commissione Europea ritiene che abbia trasgredito lo stato di diritto, se gli stati membri approvano nella loro maggioranza questa misura nei confronti del rispettivo Paese. Lamentando l’assenza di criteri chiari di tale meccanismo e affermando che esso potrebbe essere utilizzato come strumento politico arbitrario per imporre sanzioni ai Paesi che promuovono politiche non accettate da Bruxelles, i governi polacco e ungherese hanno bloccato, tramite veto, il budget pluriennale dell’UE, il 16 novembre scorso.
Il budget dell’UE per il periodo 2021-2027, il cui valore ammonta a 1.074 miliardi di euro, e il piano di ripresa post-Covid Next Generation, che prevede stanziamenti di 750 miliardi di euro, erano stati adottati a luglio. Gli stati membri potranno accedere a crediti e sovvenzioni dal piano di ripresa. “Adesso possiamo cominciare l’implementazione e la ricostruzione delle nostre economie. Il piano di ripresa stimolerà la transizione ecologica e digitale”, ha annunciato il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel.
In seguito all’accordo, alla Romania spettano, dal budget comune, 46,7 miliardi di euro per diverse politiche, dall’agricoltura, coesione e sviluppo rurale, all’infrastruttura e ai trasporti. In più, dal fondo di ripresa, le sono stanziati 33,5 miliardi sotto forma di sovvenzioni e crediti. Il presidente Klaus Iohannis ha dichiarato che la Romania è pronta a utilizzare questi fondi per riforme e investimenti in settori chiave.
Secondo l’Unione Europea, il budget a lungo termine e lo strumento Next Generation, un piano temporaneo volto a stimolare la ripresa, costituiranno il maggiore pacchetto di stimolo finanziato dal budget dell’UE. Il nuovo budget è pensato per consolidare i meccanismi di flessibilità al fine di rispondere a necessità impreviste. Il piano Next Generation contribuirà a rimediare i danni economici e sociali immediati provocati dal virus SARS CoV-2. Si auspica che, dopo la pandemia di Covid-19, l’Europa sia più verde, più digitale, più resiliente e meglio preparata a far fronte alle sfide attuali e future.