Moldova: primo turno delle presidenziali
Organizzate in condizioni speciali sullo sfondo della pandemia di coronavirus, le elezioni presidenziali svoltesi ieri in Moldova, repubblica ex sovietica a maggioranza romenofona, confinante con la Romania, hanno portato una grande sorpresa. La pro-europea Maia Sandu, ex primo ministro e candidata dellopposizione rappresentata dal Partito dAzione e Solidarietà, ha ottenuto il maggior numero di voti nel primo turno, superando di qualche punto percentuale lattuale capo dello stato filorusso, Igor Dodon. Otto persone si sono iscritte nella corsa per la carica suprema nello stato, però nessun candidato ha ottenuto il 50% dei voti, perciò il 15 novembre si terrà il ballottaggio. Gli esiti annunciati dalla Commissione Elettorale Centrale indicano un remake della sfida di quattro anni fa tra Igor Dodon e Maia Sandu.
Leyla Cheamil, 02.11.2020, 11:29
Lex premier, che punta sullavvicinamento allUnione Europea, ha attirato i suoi elettori militando per la lotta alla corruzione e accusando il suo principale sfidante di aver bloccato la riforma della giustizia. Il presidente in carica promette invece la difesa e il consolidamento della statalità della Moldova e una politica estera equilibrata tra la Russia e lUnione Europea. Dodon afferma che le elezioni svoltesi ieri sono state corrette, libere e democratiche, mentre Maia Sandu ha accennato a tentativi di broglio elettorale.
Ai seguenti posti si sono piazzati due candidati che si dividono con Igor Dodon i voti dellelettorato di sinistra. Il controverso sindaco della città di Bălţi, Renato Usatîi, ha ottenuto circa il 17% dei voti, mentre Violeta Ivanov, sostenuta dal partito delloligarca latitante Ilan Shor, ha vinto oltre il 6%. Gli altri quattro candidati pro-europei, che sostengono lunificazione con la Romania, hanno ottenuto insieme solo l8% dei voti.
Un record di elettori ha votato allestero – oltre 146.000 cittadini, di cui quasi 13.000 nei 13 seggi elettorali aperti nella confinante Romania. In Moldova, si sono presentati alle urne più di 1.214.000 elettori, compresi 14.700 in Transnistria. Più incidenti si sono verificati nei seggi destinati agli elettori di questa regione separatista sita nellest della Moldova, uscita dal controllo di Chișinău nel 1992 in seguito ad un conflitto armato costato la vita di centinaia di persone e che è terminato con lintervento delle truppe di Mosca a sostegno dei separatisti. Il giorno delle elezioni è stato cosparso di scandali e contestazioni inoltrate da più candidati in merito al trasporto organizzato e alla corruzione degli elettori in Transnistria.