Elezioni: Romania, permane polemica sulla data delle politiche
Ancora polemica a Bucarest sulla data alla quale dovrebbero tenersi le elezioni politiche. Mentre il Partito socialdemocratico (PSD), che domina come seggi il Parlamento in seguito alle elezioni del 2016, ritiene che spetta al Legislativo stabilire la data, il Governo liberale e il presidente Klaus Iohannis si pronunciano per una decisione dell’Esecutivo in tal senso, come accaduto sempre finora. Una legge relativa all’organizzazione delle elezioni per il Senato e la Camera dei Deputati, adottata dal legislativo a fine luglio, consente al Parlamento di stabilire la data. Intanto, la legge è stata contestata alla Corte Costituzionale e il Governo ha adottato un decreto che stabilisce la convocazione delle elezioni politiche per il 6 dicembre.
Corina Cristea, 15.10.2020, 12:39
Ancora polemica a Bucarest sulla data alla quale dovrebbero tenersi le elezioni politiche. Mentre il Partito socialdemocratico (PSD), che domina come seggi il Parlamento in seguito alle elezioni del 2016, ritiene che spetta al Legislativo stabilire la data, il Governo liberale e il presidente Klaus Iohannis si pronunciano per una decisione dell’Esecutivo in tal senso, come accaduto sempre finora. Una legge relativa all’organizzazione delle elezioni per il Senato e la Camera dei Deputati, adottata dal legislativo a fine luglio, consente al Parlamento di stabilire la data. Intanto, la legge è stata contestata alla Corte Costituzionale e il Governo ha adottato un decreto che stabilisce la convocazione delle elezioni politiche per il 6 dicembre.
A fine settembre, la Consulta ha bocciato la contestazione inoltrata dal capo dello stato e dal Governo e ieri ha pubblicato anche la motivazione. Secondo la CC, la data delle elezioni dopo la scadenza del mandato del Parlamento viene stabilita tramite legge organica, mentre prima della scadenza – attraverso legge ordinaria. Il documento precisa che il decreto governativo che stabilisce la data delle politiche per il 6 dicembre, benchè emesso nel rispetto della legge vigente alla rispettiva data, cessa di diritto gli effetti in seguito all’entrata in vigore della normativa sottoposta al controllo di costituzionalità, quindi della legge adottata dal Parlamento.
La Corte constata che sia la concezione delle legge esaminata che il momento della sua adozione rappresentano un’espressione del principio della sicurezza giuridica, in quanto indica per tempo all’organo amministrativo che ha la competenza delegata di stabilire la data delle elezioni – precisamente al Governo – il fatto che la data delle elezioni sarà decisa tramite legge organica.
Il leader socialdemocratico e presidente della Camera, Marcel Ciolacu, ha annunciato ad una rete televisiva che il ddl sul rinvio delle politiche del 6 dicembre andrà lunedì al dibattito del Parlamento. E’ arrivata la motivazione della Corte Costituzionale. Delle decisioni della Corte si deve prendere atto e vanno applicate, quindi già lunedì la legge sulla data delle elezioni potrà essere promossa al Parlamento. Il ddl è già inoltrato da un collega non affiliato e naturalmente lo discuteremo in commissioni, ha detto Marcel Ciolacu.
Le elezioni politiche potranno svolgersi il 6 dicembre solo se il presidente Klaus Iohannis rinvierà la legge al riesame del Parlamento entro il 24 ottobre e se il Legislativo non adotterà una nuova normativa fino alla data delle elezioni, spiega l’ex presidente della Corte Costituzionale, Augustin Zegrean. Se la legge entra in vigore prima del 6 dicembre, allora cambia tutto. Il capo cancelleria del primo ministro, Ionel Dancă, ha dichiarato che l’intero calendario riguardante l’organizzazione delle elezioni politiche il 6 dicembre è in vigore, e il Governo deciderà le vie da seguire.