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Assegni famigliari: Romania, Corte Costituzionale boccia decreto governativo

Il Governo di Bucarest dovrà raddoppiare gli assegni famigliari per i circa quattro milioni di bambini di Romania, in seguito alla decisione della Corte Costituzionale di bocciare come infondata la contestazione presentata dall’Esecutivo contro questa misura. La Corte ha dichiarato costituzionale la legge del Parlamento che bocciava la crescita graduale. Di conseguenza, resta in vigore la legge iniziale proposta dall’opposizione socialdemocratica, adottata a dicembre 2019, che prevede il raddoppio degli assegni famigliari da 150 a 300 lei (circa 60 euro) per i bambini di età compresa tra i 2 e i 18 anni, e dai 300 ai 600 lei per i piccoli di età inferiore ai 2 anni, come anche per i bambini con disabilità.

Assegni famigliari: Romania, Corte Costituzionale boccia decreto governativo
Assegni famigliari: Romania, Corte Costituzionale boccia decreto governativo

, 25.09.2020, 11:03

La misura doveva essere applicata da gennaio, però il Governo ha spiegato che il budget non la poteva reggere, adottando con la procedura d’urgenza un decreto che la rinviava ad agosto. Dopo la decisione della Corte Costituzionale, il premier Ludovic Orban ha dichiarato che un raddoppio degli assegni famigliari in questo momento aumenterebbe il deficit di bilancio di oltre mezzo punto percentuale, spiegando che la crescita avverrà in cinque tappe, secondo quanto deciso dal Governo.

Il raddoppio degli assegni famigliari significa uno sforzo di bilancio annuale pari a quasi 7 miliardi di lei (ndr circa 1,44 miliardi di euro), il che comporta una crescita del deficit dello 0,6%. Questa puntata l’abbiamo già vista. Il Partito Nazionale Liberale raddoppierà gli assegni famigliari, ma li raddoppierà secondo quanto abbiamo deciso, a cinque tappe, così da arrivare con l’ultimo incremento al 1 luglio 2022. La crescita degli assegni famigliari è una priorità per il Partito Nazionale Liberale, però va fatta tenendo presenti la realtà economica e le risorse disponibili dal bilancio, ha spiegato il primo ministro.

Anche la senatrice liberale Alina Gorghiu dichiara che il Governo discuterà le opzioni sugli assegni famigliari dopo la decisione della Corte Costituzionale, ricordando, a sua volta, che non verranno raddoppiati subito, bensì gradualmente.

Dall’opposizione, il leader socialdemocratico Marcel Ciolacu sostiene che il budget dispone di fondi per il raddoppio, mentre il presidente interinale del Senato, Roberto Cazanciuc, dello stesso PSD, afferma che il Governo dimostra una volta in più incompetenza. Da parte sua, il leader dell’ALDE, Călin Popescu-Tăriceanu, considera che il Governo è tenuto a raddoppiare gli assegni famigliari e a rispettare gli incrementi pensionistici del 40%, sostenendo che la squadra esecutiva tenta di mettere tutti gli inciampi a queste misure.

Nei giorni scorsi, il Parlamento di Bucarest ha riconfermato l’aumento del punto pensione del 40%, come previsto dalla legge iniziale, anziché del 14%, come deciso dal Governo. I calcoli dell’Esecutivo indicano che la decisione porterà al bilancio un ulteriore peso di 10-15 miliardi di lei (circa 2-3 miliardi di lei) per il corrente anno, e di 60-70 miliardi di lei (circa 12 – 14 miliardi di euro) nel 2021. Nei primi sette mesi dell’anno, il debito pubblico della Romania è già cresciuto notevolmente di 75 miliardi di lei (quasi 15,4 miliardi di euro).

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