COVID-19: un nuovo record di contagi
La Romania ha registrato mercoledì un nuovo record di contagi dal nuovo coronavirus, dopo l’inizio dell’anno scolastico e qualche giorno prima delle elezioni amministrative del 27 settembre. Si tratta di quasi 1800 casi su circa 25 mila tamponi effettuati. Il maggior numero di contagi è stato registrato nella capitale Bucarest, dove il tasso di contagio è ammontato a 1,36 per mille abitanti, il secondo più alto a livello nazionale. La media nazionale è però dello 0,82 per mille abitanti, quindi inferiore a 1, sebbene in aumento. Da una conferenza stampa tenuta dal presidente Klaus Iohannis abbiamo saputo parzialmente che cosa si propongono le autorità in questa situazione. Il presidente ha spiegato che, se il numero delle persone malate aumenterà, si possono prendere misure a livello locale o provinciale.
Eugen Coroianu, 24.09.2020, 13:00
La Romania ha registrato mercoledì un nuovo record di contagi dal nuovo coronavirus, dopo l’inizio dell’anno scolastico e qualche giorno prima delle elezioni amministrative del 27 settembre. Si tratta di quasi 1800 casi su circa 25 mila tamponi effettuati. Il maggior numero di contagi è stato registrato nella capitale Bucarest, dove il tasso di contagio è ammontato a 1,36 per mille abitanti, il secondo più alto a livello nazionale. La media nazionale è però dello 0,82 per mille abitanti, quindi inferiore a 1, sebbene in aumento. Da una conferenza stampa tenuta dal presidente Klaus Iohannis abbiamo saputo parzialmente che cosa si propongono le autorità in questa situazione. Il presidente ha spiegato che, se il numero delle persone malate aumenterà, si possono prendere misure a livello locale o provinciale.
Il diffondersi del virus non è uniforme, quindi è importante che le misure siano proporziali al rischio di trasmissione della malattia. Tra queste, potrebbero annoverarsi, ad esempio, l’obbligo di indossare la mascherina oppure testare tuttti i cittadini per il coronavirus. La Romania potrebbe sollecitare test per la diagnosi del nuovo coronavirus oppure imporre che siano effettuati tamponi all’ingresso nel Paese di cittadini in arrivo da stati con un tasso elevato di contagio – ha dichiarato, dal canto suo, il ministro della Salute, Nelu Tătaru. Egli ha precisato che i test saranno a carico delle persone che arrivano nel Paese e che la proposta è sotto esame presso l’Istituto Nazionale di Sanità Pubblica. Tătaru ha annunciato, d’altra parte, che le mascherine per le persone svantaggiate sono state consegnate alle varie province e che sono disponibili circa cento milioni di mascherine.
Cosa NON si propongono le autorità? In primo luogo, non desiderano un nuovo lockdown, come in primavera. Lo diceva sempre il ministro della Salute, affermazione rafforzata dal capo dello stato, Klaus Iohannis: “E’ poco probabile che si torni allo stato di emergenza, perché ci sono state disfunzionalità significative nell’economia e nei grandi sistemi, apparse a causa delle caratteristiche dello stato di emergenza. Nel frattempo abbiamo imparato molto su questa pandemia, sappiamo come gestirla, come applicare restrizioni e norme locali, provinciali e regionali, e mi auguro che riusciamo a contenere il diffondersi di questa pandemia con le misure già applicate finora con successo, senza ricorrere nuovamente allo stato di emergenza. Lo stato di emergenza deve rimanere l’ultima soluzione, quando non funziona più nient’altro e spero che non si arrivi mai più in una situazione del genere.”
Il presidente ha aggiunto che non è possibile nemmeno lo scenario della chiusura delle scuole e dell’insegnamento esclusivamente online. Le autorità romene hanno esortato nuovamente la popolazione a osservare le regole di sicurezza sanitaria per evitare l’aumento dei contagi nel prossimo periodo.