Manovra finanziaria: dispute politiche sull’aumento delle pensioni
Come c’era da aspettarsi, le amministrative previste domenica prossima provocano ulteriore agitazione sulla scena politica. Il Parlamento, dominato dal punto di vista numerico dalla sinistra, ha adottato una manovra finanziaria del tutto diversa rispetto alla bozza inviata dall’Esecutivo liberale. I socialdemocratici e i loro tradizionali alleati dell’ALDE, come pure quelli congiunturali dell’UDMR, hanno imposto l’aumento del punto pensione, dal 1° settembre, del 40%, anziché del 12%, come desiderava il Governo. I parlamentari hanno votato anche per l’aumento, a cominciare da quest’anno, degli stipendi dei professori, come pure per lo stanziamento di ulteriori fondi alle autorità locali.
Bogdan Matei, 23.09.2020, 12:54
Con un sostegno parlamentare di solo il 22%, il Governo liberale ha annunciato subito che utilizzerà tutti i mezzi di cui dispone per impedire l’entrata in vigore di questa legge. Stando ai liberali, al momento, l’economia non può reggere una simile misura, che spingerebbe la Romania nell’incapacità di pagamento. Il Governo attaccherà questa legge alla Corte Costituzione. Non accetteremo per niente questi aumenti privi di fondamento, perché non possiamo accettare che il destino del Paese sia messo in pericolo da un gruppo di irresponsabili che prendono in giro la Romania. Impiegheremo tutti i mezzi costituzionali e legali che abbiamo a disposizione per impedire l’entrata in vigore di questa aberrazione economica”, ha affermato Il premier Ludovic Orban.
I socialdemocratici, da sempre i favoriti dei pensionati alle urne, affermano, invece, che ci siano i fondi necessari. Il leader del gruppo PSD alla Camera dei Deputati, Alfred Simonis, accusa i liberali e il loro capo politico, il presidente Klaus Iohannis, di aver sostenuto inizialmente l’aumento delle pensioni. Egli rimprovera il Potere che, con la motivazione della crisi generata dall’epidemia di COVID-19, sta spendendo arbitrariamente il denaro pubblico. Prima di arrivare al potere, anche voi, il vostro governo e il presidente romeno avevate annunciato di sostenere e voler implementare questa legge, ma una volta arrivati al potere, avete cambiato idea. Le persone che voi chiamate “gli assistiti sociali”, forse hanno ancora solo qualche anno, forse qualche mese di vita. Pensate a questo quando cercherete di bloccare il benessere, almeno di qualche mese, anno, di queste persone. Fermate la corruzione e le spese ingiustificate e troverete i soldi necessari.”
Presumibilmente al di sopra dei giochi politici, la Banca Centrale ammonisce che l’aumento delle pensioni del 40% porterebbe all’aumento del deficit di bilancio, l’anno prossimo, a oltre l’11% del PIL. “Anziché una correzione scaglionata su più anni, saremmo costretti a ricorrere a una disordinata, molto costosa dal punto di vista economico e sociale” — è del parere la Banca Centrale della Romania. I padronati e le associazioni degli imprenditori temono invece che la comparsa di spese pubbliche prive di sostegno, per motivi meramente elettorali, rappresenti un fattore di rischio significativo per la Romania.