Diplomazia: nuove linee di azione
Incontro tradizionale di inizio settembre, la Riunione annua della diplomazia romena post-comunista si è adattata anchessa alle restrizioni imposte dalla pandemia e si svolge in videoconferenza. I pilastri della politica estera romena, ricordati, sin dallapertura, dal presidente romeno Klaus Iohannis, restano immutati: il rafforzamento del ruolo della Romania nellUe e nella Nato e il consolidamento e lestensione del Partenariato Strategico con gli Usa. La diplomazia romena deve continuare a lavorare al loro approfondimento – ha concluso il capo dello stato. È quanto ribadito anche dal ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu. Il capo della diplomazia romena ha annunciato che il ministero prepara un nuovo set di linee di azione diplomatica nel contesto degli effetti della crisi COVID-19 e che il processo di riflessione avviato tre mesi fa si concreterà in strategie adattate alla realtà internazionale. Lattuale crisi provocata dal nuovo coronavirus amplifica processi importanti nelle relazioni internazionali, perciò la diplomazia romena deve adattarsi. La riunuione è volta ad analizzare, da una parte, le grandi tendenze a livello globale ed europeo create oppure accelerate dalla pandemia di COVID-19, e, daltra parte, a preparare la creazione di un meccanismo più efficiente di allerta tempestiva per le situazioni di crisi.
Bogdan Matei, 08.09.2020, 15:24
Incontro tradizionale di inizio settembre, la Riunione annua della diplomazia romena post-comunista si è adattata anchessa alle restrizioni imposte dalla pandemia e si svolge in videoconferenza. I pilastri della politica estera romena, ricordati, sin dallapertura, dal presidente romeno Klaus Iohannis, restano immutati: il rafforzamento del ruolo della Romania nellUe e nella Nato e il consolidamento e lestensione del Partenariato Strategico con gli Usa. La diplomazia romena deve continuare a lavorare al loro approfondimento – ha concluso il capo dello stato. È quanto ribadito anche dal ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu. Il capo della diplomazia romena ha annunciato che il ministero prepara un nuovo set di linee di azione diplomatica nel contesto degli effetti della crisi COVID-19 e che il processo di riflessione avviato tre mesi fa si concreterà in strategie adattate alla realtà internazionale. Lattuale crisi provocata dal nuovo coronavirus amplifica processi importanti nelle relazioni internazionali, perciò la diplomazia romena deve adattarsi. La riunuione è volta ad analizzare, da una parte, le grandi tendenze a livello globale ed europeo create oppure accelerate dalla pandemia di COVID-19, e, daltra parte, a preparare la creazione di un meccanismo più efficiente di allerta tempestiva per le situazioni di crisi.
“Ladattamento non significa per niente il cambiamento fondamentale delle base della nostra politica estera: il rafforzamento del nostro profilo e del nostro ruolo nellUE e nella NATO, lo sviluppo e lapprofondimento del partenariato strategico con gli Usa, e il sostegno alla multilateralità, al diritto internazionale e ai valori democratici”, ha precisato, però, Bogdan Aurescu.
Presente anche lui alla riunione, il premier Ludovic Orban ha insistito sul bisogno essenziale che la Romania sia prevedibile nei suoi orientamenti strategici esteri. Accennando alle iniziative di politica estera, spesso azzardate, degli ex governi di sinistra, il leader liberale ha fatto una serie di precisazioni.
“Il tempo delle avventure diplomatiche intraprese su ordine di un determinato partito politico credo sia passato. Il tempo della creazione di tensioni e guerre con soldatini di carta credo sia anchesso passato. In Romania cè un governo che è profondamente impegnato nella difesa della democrazia, nel rispetto di tutti gli impegni internazionali, innanzittutto nei confronti dei partner strategici, gli Stati Uniti, lUe, la NATO, ma anche nei confronti di tutti i nostri partner”, ha detto Orban.
Tra gli ospiti speciali della Riunione Annua della Diplomazia Romena anche il capo della diplomazia europea, Josep Borell, e il vice segretario generale della Nato, il romeno Mircea Geoană, lui stesso ex ministro degli Esteri.