Infrastruttura: Romania, fondi europei per l’autostrada Sibiu-Piteşti
Quasi tutti i dibattiti interni sul percorso troppo lento della modernizzazione in Romania cominciano e si concludono con il fallimento – facilmente quantificabile – di tutte le amministrazioni, a prescindere dal colore politico, di coprire il territorio nazionale con una rete autostradale, come esiste in altri Paesi ex comunisti. Dopo oltre tre decenni dal crollo della dittatura e 13 anni dall’ingresso nell’Unione Europea, il Paese conta in questo momento solo 800 km di autostrada, di cui un centinaio rimasto dal periodo comunista e nessuno che attraversasse le montagna.
Ştefan Stoica, 04.09.2020, 10:59
Quasi tutti i dibattiti interni sul percorso troppo lento della modernizzazione in Romania cominciano e si concludono con il fallimento – facilmente quantificabile – di tutte le amministrazioni, a prescindere dal colore politico, di coprire il territorio nazionale con una rete autostradale, come esiste in altri Paesi ex comunisti. Dopo oltre tre decenni dal crollo della dittatura e 13 anni dall’ingresso nell’Unione Europea, il Paese conta in questo momento solo 800 km di autostrada, di cui un centinaio rimasto dal periodo comunista e nessuno che attraversasse le montagna.
Le cose cominciano, però, a muoversi. La Commissione Europea ha annunciato ieri che concederà alla Romania oltre 875 milioni di euro per la prima fase di costruzione dell’autostrada Sibiu-Piteşti, che attraverserà i Carpazi Meridionali dal nord al sud. I soldi provengono dal Fondo di coesione, finalizzato a ridurre i gap di sviluppo tra le regioni e gli stati dell’Unione. A lavori ultimati, la Romania avrà la prima autostrada che attraversa i Carpazi, assicurando un collegamento continuo Est-Ovest, dal Porto di Costanza fino al valico di frontiera di Nădlac, che chiuderà, praticamente, il Corridoio paneuropeo IV Reno-Danubio.
La commissaria UE per coesione e riforma, Elisa Ferreira, ha spiegato che il progetto, una volta ultimato, risolverà uno dei problemi maggiori nella rete di trasporto romena, aumenterà la sicurezza stradale, accorcerà i tempi di viaggio e ridurrà i costi per passeggeri e merci. Inoltre, questo collegamento continuo sul territorio della Romania dovrebbe avere effetti benefici per l’intero corridioio Reno-Danubio.
L’autostrada è divisa in cinque tratti e sul primo i lavori sono già in corso. Per il quinto tratto è stato già firmato un contratto di proiezione e costruzione, con la proiezione già in corso. Per il quarto tratto sono state presentate le offerte, mentre per il secondo e per il terzo è stata inoltrata la documentazione presso l’Autorità nazionale degli acquisti pubblici, in vista della gara d’appalto.
Intanto, due tratti autostradali attraverseranno i Carpazi Orientali. Si tratta dell’Autostrada dell’Unione – Târgu-Mureş-Iaşi-Ungheni – e di Bacău-Braşov, entrambe collegando alla Transilvania la Moldavia, la più povera provincia storica della Romania e l’unica che non conta nemmeno un metro di autostrada. Il premier Ludovic Orban spiegava che lo sviluppo economico del Paese dipenderà dalla modernizzazione dell’infrastruttura e dal suo arrivo agli standard europei.
D’altra parte, la Commissione Europea ha approvato ieri un finanziamento di 578 milioni di euro per migliorare la capacità di risposta della Romania in caso di disastri – alluvioni, terremoti o incidenti nucleari – tramite l’acquisto di nuove attrezzature e la formazione del personale.