COVID-19: Romania, nuove misure di allentamento
Tutti gli alberghi e gli agriturismi di Romania potranno riaprire dal 1 settembre gli spazi interni dei propri ristoranti. La misura adottata ieri dal Governo era attesa da parecchio tempo dall’industria dell’ospitalità. Stando ai suoi rappresentanti, la proroga delle restrizioni avrebbe generato perdite finanziarie insormontabili, equivalenti al fallimento in alcuni casi. La regola potrebbe essere applicata anche ai ristoranti a se stanti nelle località in cui l’incidenza dei contagi dal COVID-19 non supera 1,5 per mille abitanti nel giro di due settimane. Naturalmente, la riapertura nell’industria dell’ospitalità significa rispettare le misure di contenimento sia da parte dei proprietari che da parte dei clienti che dovranno, a loro volta, rispettare le regole, compreso il triage osservazionale. Restano, però, chiusi i club e i bar.
Ştefan Stoica, 01.09.2020, 10:55
Tutti gli alberghi e gli agriturismi di Romania potranno riaprire dal 1 settembre gli spazi interni dei propri ristoranti. La misura adottata ieri dal Governo era attesa da parecchio tempo dall’industria dell’ospitalità. Stando ai suoi rappresentanti, la proroga delle restrizioni avrebbe generato perdite finanziarie insormontabili, equivalenti al fallimento in alcuni casi. La regola potrebbe essere applicata anche ai ristoranti a se stanti nelle località in cui l’incidenza dei contagi dal COVID-19 non supera 1,5 per mille abitanti nel giro di due settimane. Naturalmente, la riapertura nell’industria dell’ospitalità significa rispettare le misure di contenimento sia da parte dei proprietari che da parte dei clienti che dovranno, a loro volta, rispettare le regole, compreso il triage osservazionale. Restano, però, chiusi i club e i bar.
Un’altra misura a lungo attesa interessa la ripresa delle attività culturali negli spazi chiusi. Il rinvio dell’allentamento delle restrizioni sotto questo profilo ha provocato le proteste degli artisti, che rivendicavano il diritto di lavorare, valutando che, per quando riguarda l’epidemia, gli spettacoli in sala non possono essere più pericolosi dei servizi religiosi all’interno. I teatri, le sale spettacoli e i cinema potranno riaprire, ma solo a metà capienza, sempre nelle località dove l’incidenza della malattia non supera un certo livello.
La ripresa di queste attività è permessa in tutte le province in cui l’incidenza cumulativa dei contagi dal COVID-19 nel giro di 14 giorni raggiunge il massimo di 1,5 casi accertati per mille abitanti. Qualora lungo questi 14 giorni la soglia venisse superata, i Comitati provinciali per le situazioni di emergenza potranno decidere la restrizione o la chiusura delle rispettive attività oppure, al contrario, la loro apertura, ha dichiarato il ministro del’Interno, Marcel Vela.
Il premier Ludovic Orban ha sollecitato ai ministri della Salute, dell’Economia e della Cultura di discutere con i responsabili dell’industria dell’ospitalità e dello spettacolo, per accertarsi che tutte le regole di protezione sanitaria saranno rispettate.
Dopo l’adozione del decreto governativo e della sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, per ogni singolo settore, il Ministero della Salute e il Ministero della Cultura dovranno emettere l’ordine congiunto sulle regole di protezione sanitaria che devono essere rispettate in seguito alla ripresa dell’attività nel campo culturale. Il Ministero della Salute e il Ministero dell’Economia dovranno emettere l’ordine sulle misure di protezione sanitaria che vanno rispettate all’interno dei ristoranti e delle caffetterie, ha dichiarato il premier Ludovic Orban.
Intanto, sale anche il numero di partecipanti che potranno presenziare ad eventi privati, corsi di istruzione, workshop per gli adulti, compresi quelli per l’implementazione dei progetti di finanziamento dai fondi europei, da 20 a 50 persone al massimo negli spazi chiusi e da 50 a 100 all’aperto.