COVID-19: più posti letto negli ospedali
In seguito all’aumento del numero di contagi dal nuovo coronavirus, le autorità romene fanno sforzi per la cura dei malati, sia aumentando i posti letto in terapia intensiva, sia aumentando, in generale, le capacità negli ospedali dedicati a questa malattia. A livello nazionale, vengono riconfigurati spazi e modificata la destinazione di alcune strutture sanitarie per far fronte alla situazione. L’ospedale modulare da campo ROL 2, installato nel cortile dell’Istituto “Ana Aslan” di Bucarest, ha ricominciato a ricoverare malati di coronavirus, dopo che l’unità è stata riconfigurata. Adesso ci sono 167 posti-letto, di cui 23 di terapia intensiva e 56 per le persone afflitte da forme medie o leggere della malattia. Per questo sono stati installati 30 container per l’alloggio e 16 ad uso sanitario, dotati di docce e bagni. Altri 64 letti sono sempre per i malati con forme medie e leggere, però collocati nelle tende. C’è anche una zona tampone con una capienza massima di 24 posti letto per l’isolamento delle persone in attesa degli esiti dei test per COVID-19.
Eugen Coroianu, 03.08.2020, 12:44
In seguito all’aumento del numero di contagi dal nuovo coronavirus, le autorità romene fanno sforzi per la cura dei malati, sia aumentando i posti letto in terapia intensiva, sia aumentando, in generale, le capacità negli ospedali dedicati a questa malattia. A livello nazionale, vengono riconfigurati spazi e modificata la destinazione di alcune strutture sanitarie per far fronte alla situazione. L’ospedale modulare da campo ROL 2, installato nel cortile dell’Istituto “Ana Aslan” di Bucarest, ha ricominciato a ricoverare malati di coronavirus, dopo che l’unità è stata riconfigurata. Adesso ci sono 167 posti-letto, di cui 23 di terapia intensiva e 56 per le persone afflitte da forme medie o leggere della malattia. Per questo sono stati installati 30 container per l’alloggio e 16 ad uso sanitario, dotati di docce e bagni. Altri 64 letti sono sempre per i malati con forme medie e leggere, però collocati nelle tende. C’è anche una zona tampone con una capienza massima di 24 posti letto per l’isolamento delle persone in attesa degli esiti dei test per COVID-19.
Sempre nella capitale sono stati distaccati dieci medici all’ospedale Elias, al fine di rendere operativo il reparto di terapia intensiva dell’unità modulare costruita nel cortile dell’unità da organizzazioni non governative con le donazioni ricevute. A Târgu Mureș (centro), nell’ospedale modulare dell’Università di Medicina, la capacità di cura dei malati in condizioni gravi aumenta di 20 posti letto in terapia intensiva. La struttura è collocata all’interno della Sala Polivalente del campus universitario, è stata inaugurata a inizio maggio e inizialmente era destinata alla cura dei casi moderati di infezione. A Cluj Napoca (nord-ovest) l’ospedale di recupero della località diventerà unità COVID-19, in seguito all’aumento del numero di contagi. La struttura ha una capienza di 400 posti letto, dispone di circuiti epidemiologici funzionali e di personale sanitario con esperienza. Parallelamente, le autorità hanno preso misure per aumentare di 11 letti il numero dei posti disponibili nella sezione ATI dell’Ospedale di Malattie Infettive.
Nell’angolo opposto del Paese, a Mangalia (sud-est), l’Ospedale Municipale ha cominciato a curare persone contagiate dal virus SARS – CoV 2, asintomatiche o con sintomi leggeri, per le quali sono disponibili 36 posti letto. A cominciare dalla settimana scorsa, anche l’Ospedale Clinico “Avram Iancu” di Oradea (nord-ovest), con una capienza di 164 letti, subordinato al Ministero dell’Interno, diventa esclusivamente struttura anti-Covid. A Harghita (centro), le autorità locali hanno disposto il collocamento di un nuovo ospedale modulare, con 30 letti, nelle vicinanze dell’Ospedale Provinciale d’Urgenza, per l’eventualità di un aumento del numero di malati. A Iași (est), l’Ospedale di Malattie Infettive sarà appoggiato nella cura dei malati affetti da SARS COV 2 anche dall’Ospedale Militare, che mette a disposizione 28 posti letto. I medici che lavorano in queste unità esortano la gente a osservare le regole, a capire la gravità della situazione e a prendere molto sul serio questo virus.