Costituzione: senza corrotti nelle cariche pubbliche, iniziativa cittadina
La Camera dei Deputati di Bucarest ha adottato ieri in regime d’urgenza e con un ampio consenso politico, la proposta legislativa relativa all’iniziativa cittadina di revisione della Costituzione intitolata “Senza corrotti nelle cariche pubbliche”. Secondo i suoi provvedimenti, i cittadini condannati a pene privative di libertà per reati commessi intenzionalmente non potranno più essere eletti nelle istituzioni dell’amministrazione pubblica locale, nel Parlamento e nella carica di presidente della Romania fino a quando non si verifica una situazione atta a eliminare le conseguenze della condanna.
Eugen Coroianu, 15.07.2020, 13:13
La Camera dei Deputati di Bucarest ha adottato ieri in regime d’urgenza e con un ampio consenso politico, la proposta legislativa relativa all’iniziativa cittadina di revisione della Costituzione intitolata “Senza corrotti nelle cariche pubbliche”. Secondo i suoi provvedimenti, i cittadini condannati a pene privative di libertà per reati commessi intenzionalmente non potranno più essere eletti nelle istituzioni dell’amministrazione pubblica locale, nel Parlamento e nella carica di presidente della Romania fino a quando non si verifica una situazione atta a eliminare le conseguenze della condanna.
Il leader dell’USR (centro destra), Dan Barna, ha parlato di un momento storico ed ha ricordato che il suo partito ha sostenuto insistentemente che l’iniziativa sia sottoposta all’esame quanto prima. Egli ha sottolineato che, in questo modo, si fa una specie di giustizia morale alla Romania: “Oggi, una frase molto semplice diventa realtà. Non è più possibile accedere a cariche direttive nelle istituzioni pubbliche con una condanna alle spalle e pretendere di avere la giustificazione morale di guidare la rispettiva istituzione.”
Barna ha aggiunto che le circa un milione di persone che hanno firmato quest’iniziativa contano finalmente e che questo rappresenta l’eliminazione del disprezzo dalla vita pubblica. Dal canto suo, il PNL (al governo) afferma di aver sostenuto il ddl con la speranza che resti un’iniziativa cittadina e non sia trasformata politicamente. “Da firmatario di quest’iniziativa, da persona che ha dato una mano alla raccolta delle firme necessarie, mi auguravo che quest’iniziativa non fosse macchiata politicamente, perché coloro che hanno firmato hanno avuto a disposizione una semplice tabella, senza loghi dei partiti, senza dottrine. Si diceva molto chiaramente solo che i cittadini desiderano questo”, ha affermato il leader dei deputati liberali, Florin Român.
Il leader del gruppo PSD (all’opposizione, che domina il Parlamento), Alfred Simonis, ha parlato di consenso politico e di responsabilità nella presa delle decisioni importanti. Nella sua opinione, tramite quest’iniziativa si può riconquistare la fiducia dei cittadini nella classe politica: “Al momento esiste questa rottura che si riflette nella scarsa fiducia della gente nei politici. Il Partito Socialdemocratico, come prima forza politica della Romania, ha l’obbligo di assumersi un ruolo protagonista nel cambiamento dei rapporti tra i cittadini e i politici.”
Il PMP (centro-destra) sottolinea, dal canto suo, che si tratta di un progetto senza colore politico, ma l’importante è che questo principio diventi quanto prima una legge che si possa applicare. La proposta legislativa andrà al dibattito del Senato e, secondo la Costituzione, per diventare legge dovrà essere validata tramite un referendum organizzato entro 30 giorni dalla sua adozione nella camera alta del Parlamento. L’USR è del parere che un’ottima variante sarebbe che il referendum si svolgesse nello stesso giorno delle elezioni amministrative, previste per il 27 settembre, per tenere in considerazione la situazione nel Paese determinata dalla diffusione del virus COVID-19.