COVID-19: nuovi appelli al rispetto delle regole
I medici romeni hanno esortato nuovamente la popolazione a osservare le regole sanitarie, dopo una recrudescenza dei casi di contagio dal nuovo coronavirus. Più capi di ospedali hanno attirato l’attenzione che cominciano ad affollarsi i reparti e che i posti in terapia intensiva sono quasi al completo. Loro deplorano la carenza di personale specializzato, ma anche il fatto che quello esistente è molto stanco dopo mesi di attività incessante nella lotta contro la pandemia. I medici smentiscono le varie teorie della cospirazione che girano nella società e attirano l’attenzione che abbiamo a che fare con una malattia molto reale e molto pericolosa.
Eugen Coroianu, 10.07.2020, 12:19
I medici romeni hanno esortato nuovamente la popolazione a osservare le regole sanitarie, dopo una recrudescenza dei casi di contagio dal nuovo coronavirus. Più capi di ospedali hanno attirato l’attenzione che cominciano ad affollarsi i reparti e che i posti in terapia intensiva sono quasi al completo. Loro deplorano la carenza di personale specializzato, ma anche il fatto che quello esistente è molto stanco dopo mesi di attività incessante nella lotta contro la pandemia. I medici smentiscono le varie teorie della cospirazione che girano nella società e attirano l’attenzione che abbiamo a che fare con una malattia molto reale e molto pericolosa.
Il medico Virgil Musta, coordinatore dell’Ospedale di Malattie Infettive “Victor Babeş” di Timişoara (sud-ovest), afferma che la comparsa di nuovi focolai è una conseguenza del fatto che non si rispettano più le regole di prevenzione: “Va bene che vogliamo essere liberi. Va bene che abbiamo la possibilità di muoverci ma, se non siamo responsabili e consapevoli dei rischi, vedremo che man mano il numero dei contagi aumenterà e gli altri Paesi bloccheranno il nostro accesso. È un peccato che dopo tre mesi di sacrifici, ma con ottimi risultati, arriviamo ad una crescita dei contagi e ad una recrudescenza del numero di casi gravi, a un aumento del numero dei decessi, e cancelliamo tutto quello che avevamo costruito finora. Io spero, però, che tuttavia la nostra comunità capisca quanto sia importante osservare le tre misure d’oro: indossare la mascherina, mantenere il distanziamento sociale e lavarsi le mani, che infatti non sono misure difficili e alle quali ci dovremmo abituare anche d’ora in poi, se non vogliamo ammalarci, non solo di COVID-19, perché sicuramente ci saranno anche altre sfide simili.”
Abbiamo allentato troppo presto le restrizioni e questo ci potrebbe costare parecchio, è anche il messaggio dei medici di Brașov (centro), una delle province maggiormente colpite ultimamente. Loro affermano che la popolazione non sembra consapevole del pericolo rappresentato dal nuovo coronavirus e che la situazione è molto seria. Il direttore sanitario dell’Ospedale di Malattie Infettive di Braşov, Andreea Moldovan, ammonisce che i medici fanno fronte con grande difficoltà al numero sempre più grande di malati, soprattutto perché i posti negli ospedali della zona che curano pazienti affetti da coronavirus sono quasi esauriti. Lei attira inoltre l’attenzione che, sebbene nei bambini le forme cliniche di COVID-19 non siano talmente gravi e imprevedibili come negli adulti, possono esserci anche casi difficili, che lasciano varie sequele.
Il virus è reale, non ha colore politico, non può essere proibito per legge e non scompare da sé tramite la semplice negazione della sua esistenza, ha attirato l’attenzione, giovedì, il presidente Klaus Johannis, lanciando un nuovo appello alla responsabilità della popolazione. Dal canto suo, il premier Ludovic Orban ha chiesto una mobilitazione generale nelle istituzioni con incarichi di controllo che dovranno verificare se vengono rispettate le misure di prevenzione della diffusione del nuovo coronavirus e punire chi trasgredisce le regole.