Sondaggio: eurobarometro sulla corruzione
Il 64% dei romeni afferma che la corruzione intacca sulla loro vita quotidiana — lo rileva il più recente Eurobarometro speciale in materia, realizzato a dicembre 2019 e reso pubblico mercoledì dalla Commissione Europea. Rispetto al 2017, la cifra è inferiore del 4%, però oltre due volte superiore alla media europea. Otto su dieci romeni considerano che la corruzione sia diffusa in tutto il Paese, percezione simile alla situazione europea, dove sette cittadini su dieci hanno lo stesso parere. Secondo il sondaggio, il 48% dei romeni afferma che il livello della corruzione sia aumentato nel Paese negli ultimi tre anni, il 2% in più rispetto al 2017. D’altra parte, il 37% dei romeni è del parere che il livello della corruzione sia rimasto immutato, mentre il 7%, che sia diminuito. Quasi otto romeni su dieci affermano che ci sia corruzione nelle istituzioni pubbliche locali o regionali e in quelle nazionali. Quattro romeni su dieci pensano che offrire e accettare tangenti e abusare del potere per ottenere benefici personali siano usanze diffuse tra i partiti politici, il 36% – tra i politici, il 33% – tra i funzionari che decidono i vincitori delle gare d’appalto pubbliche e il 25% – tra le compagnie private, ma tutte le cifre sono inferiori alla media registrata nell’Unione Europea.
Eugen Coroianu, 11.06.2020, 12:27
D’altra parte, i romeni lamentano l’esistenza di queste pratiche nel sistema sanitario — il 48%, nella polizia e nelle dogane — il 41%, entrambe le percentuali essendo di gran lunga superiori alla media europea. Secondo il sondaggio, la corruzione è inaccettabile per una maggioranza significativa degli europei (il 69%). Il tasso più alto di rifiuto della corruzione si registra nel Portogallo (l’88%), mentre il più basso in Ungheria (il 38%). Il 48% dei romeni si sono detti contro la corruzione. In Romania, il sondaggio è stato realizzato nel periodo 6-15 dicembre 2019, tramite interviste dal vivo a oltre mille persone. Nella media europea è inclusa anche la Gran Bretagna perché al momento della realizzazione del sondaggio era ancora stato membro dell’UE. I governi e le persone con incarichi pubblici devono agire in modo esemplare, rispettando le misure anticorruzione e gli standard di trasparenza, si legge nel rapporto annuale del GRECO, la struttura anticorruzione del Consiglio d’Europa, reso pubblico la settimana scorsa. Il rapporto analizza le misure volte a prevenire la corruzione adottate dagli stati membri GRECO nel 2019 per quanto riguarda i parlamentari, i giudici e i procuratori, ma anche i governi centrali, incluse le alte cariche esecutive e le agenzie per l’applicazione della legge.
La Romania si annovera tra i 15 stati membri nei confronti dei quali, alla fine del 2019, è stata avviata la procedura di non conformità nell’ambito del quarto round di valutazione. Fino al 31 dicembre 2019, la Romania aveva implementato pienamente 6 sulle 16 raccomandazioni fatte dal GRECO e 4 parzialmente. Di recente, l’ambasciatore britannico a Bucarest, Andrew Noble, ha dichiarato che la Romania è uno dei più coraggiosi Paesi dell’est, per la creazione di istituzioni con mandati chiari di contrasto della corruzione a tutti i livelli. “Anche in periodi difficili, quando queste istituzioni non hanno beneficiato di sostegno politico, hanno continuato a osservare il proprio mandato e a portare di fronte alla legge chi si è dimostrato colpevole di atti di corruzione”, ha sottolineato il diplomatico.