COVID-19: dall’allentamento delle misure restrittive alla vaccinazione
Se l’evoluzione sarà normale e verranno osservate le condizioni di distanziamento, si potranno riaprire i grandi centri commerciali, ha affermato il ministro della Salute, Nelu Tătaru, parlando della seconda tappa di allentamento delle restrizioni imposte in Romania a causa della pandemia di coronavirus. Il ministro ha affermato che sono state già riprese le competizioni sportive, per il momento senza spettatori, e i concerti all’aperto con la partecipazione di non più di 500 persone, mantenendo le regole di distanziamento, ma il numero dei partecipanti potrebbe essere aumentato. E’ ancora in fase di valutazione la riapertura delle piscine all’aperto. Tutto ciò è, però, solo all’inizio e le eventuali misure supplementari di allentamento delle restrizioni saranno prese solo dopo una valutazione dell’evoluzione epidemiologica. Stando al ministro della Salute, le autorità stanno esaminando anche la possibilità che le persone rilevate positive al nuovo coronavirus, ma asintomatiche, stiano a casa, sotto la sorveglianza del medico di famiglia, nell’eventualità in cui la trasmissione comunitaria del virus sarà bassa.
Eugen Coroianu, 05.06.2020, 12:59
Se l’evoluzione sarà normale e verranno osservate le condizioni di distanziamento, si potranno riaprire i grandi centri commerciali, ha affermato il ministro della Salute, Nelu Tătaru, parlando della seconda tappa di allentamento delle restrizioni imposte in Romania a causa della pandemia di coronavirus. Il ministro ha affermato che sono state già riprese le competizioni sportive, per il momento senza spettatori, e i concerti all’aperto con la partecipazione di non più di 500 persone, mantenendo le regole di distanziamento, ma il numero dei partecipanti potrebbe essere aumentato. E’ ancora in fase di valutazione la riapertura delle piscine all’aperto. Tutto ciò è, però, solo all’inizio e le eventuali misure supplementari di allentamento delle restrizioni saranno prese solo dopo una valutazione dell’evoluzione epidemiologica. Stando al ministro della Salute, le autorità stanno esaminando anche la possibilità che le persone rilevate positive al nuovo coronavirus, ma asintomatiche, stiano a casa, sotto la sorveglianza del medico di famiglia, nell’eventualità in cui la trasmissione comunitaria del virus sarà bassa.
Quanto alla possibilità di eliminare l’obbligo di indossare la mascherina, Nelu Tătaru ha precisato: “Nel momento in cui a livello nazionale ci sarà una trasmissione comunitaria quasi inesistente, quando non avremo più focolai negli ospedali, nei centri di cura per gli anziani, per i malati neuropsichici o tra il personale di queste strutture, allora possiamo pensare di eliminare l’obbligo di indossare le mascherine. La principale via di trasmissione è aerogena. E si mantiene ancora. Negli spazi chiusi in cui le persone stanno vicine pensiamo di mantenere l’obbligo di indossare le mascherine.”
Il ministro ha aggiunto che è in corso l’appalto per l’acquisto di mascherine per la popolazione. Fra qualche giorno, 115 milioni di mascherine saranno fornite a 2,3 milioni di persone svantaggiate. Attualmente, l’uso delle mascherine è d’obbligo in spazi chiusi, sui mezzi di trasporto pubblico e sul posto di lavoro, con alcune eccezioni. Quanto alle prospettive per l’autunno, il ministro della Salute ha precisato che si prende in considerazione anche una convivenza con il virus, “forse a un livello molto basso, con una trasmissione comunitaria molto ridotta”. “Stiamo ancora raccogliendo questi dati e lo studio di siero prevalenza ci darà anche una risposta. Per quanto il numero delle persone immunizzate è maggiore, tanto più possiamo pensare a una seconda ondata più leggera o quasi inesistente. Se il numero delle persone immunizzate è basso, la seconda ondata potrebbe essere più accentuata, ha spiegato Nelu Tătaru. Il ministro ha aggiunto che è esaminata anche la possibilità di far tornare nel circuito medico gli ospedali chiusi o trasformati in centri di supporto COVID, possibilità sollecitata insistentemente dai rappresentanti dai malati cronici.
D’altra parte, il ministro ha sottolineato che le autorità non possono introdurre l’obbligo della vaccinazione contro il virus SARS-COV-2, però raccomandano alla popolazione di farsi immunizzare. Ha spiegato inoltre che un possibile vaccino potrebbe essere pronto alla metà dell’anno prossimo e che sarà difficile introdurre l’obbligo della vaccinazione senza un periodo di test di due, tre stagioni. Egli ha sottolineato, però, che sostiene la legge sull’obbligo dello schema usuale di vaccinazione. “La vaccinazione obbligatoria, quella che conosciamo, è assolutamente necessaria per costruire la salute della nostra popolazione. Tutto ciò che significa il contrario, io lo considero determinato da certi interessi a destabilizzare, non necessariamente interessi medici che abbiano un supporto scientifico”, ha concluso il ministro della Salute.