Governo: sostegno a impiegati e datori di lavoro
Il Governo di Bucarest ha adottato la bozza dell’Ordinanza d’Urgenza che prevede, tra altre misure economiche per impiegati e datori di lavoro, anche il fatto che una parte dello stipendio sia pagato dallo stato per chi torna al lavoro dopo un periodo di cassa integrazione a cominciare dal 1 giugno. Lo stato si farà carico, per tre mesi, di una parte delle spese con gli stipendi, cioè del 45% dello stipendio di base lordo, ma non di oltre il 45% del salario medio lordo a livello nazionale. L’obbligo del datore di lavoro è di mantenere i rispettivi posti di lavoro almeno per altri sei mesi. Saranno inoltre individuati i settori di attività che resteranno affetti anche dopo il 1 giugno e dove la cassa integrazione continuerà ad essere sostenuta dallo stato.
Daniela Budu, 29.05.2020, 12:42
Il Governo di Bucarest ha adottato la bozza dell’Ordinanza d’Urgenza che prevede, tra altre misure economiche per impiegati e datori di lavoro, anche il fatto che una parte dello stipendio sia pagato dallo stato per chi torna al lavoro dopo un periodo di cassa integrazione a cominciare dal 1 giugno. Lo stato si farà carico, per tre mesi, di una parte delle spese con gli stipendi, cioè del 45% dello stipendio di base lordo, ma non di oltre il 45% del salario medio lordo a livello nazionale. L’obbligo del datore di lavoro è di mantenere i rispettivi posti di lavoro almeno per altri sei mesi. Saranno inoltre individuati i settori di attività che resteranno affetti anche dopo il 1 giugno e dove la cassa integrazione continuerà ad essere sostenuta dallo stato.
La ministra del Lavoro, Violeta Alexandru, ha sottolineato che tutte le compagnie che non possono riprendere la loro attività continueranno ad essere sostenute per il periodo in cui la chiusura dell’attività è sollecitata dalle autorità. La ministra afferma che, sebbene si siano verificati alcuni problemi, le domande di cassa integrazione e di pagamenti sono state gestite abbastanza bene finora. Rispetto ad altri Paesi membri dell’UE sulla cui situazione mi sono informata, noto che la Romania ha gestito efficacemente questo processo di soluzione delle domande di cassa integrazione e di pagamento. Ci sono alcune disfunzionalità, qua e là, però, secondo me, ci siamo mossi relativamente bene e i risultati sono stati visibili nei pagamenti effettuati. Siamo in pieno processo di preparazione dei pagamenti afferenti al mese di maggio, a inizio giugno si possono inoltrare le domande per il mese di maggio e tutti sono pronti a effettuare i pagamenti”, ha affermato Violeta Alexandru.
Il Ministero del Lavoro ha annunciato che quasi 430.000 contratti di lavoro sono cessati dalla dichiarazione dello stato di emergenza, il 16 marzo scorso, finora. Si tratta, nella maggior parte, di contratti nell’industria della lavorazione, nel commercio al dettaglio, riparazione autovetture e moto, e nell’edilizia. Altri quasi 600 mila contratti di lavoro sono stati sospesi. Stando all’Istituto Nazionale di Statistica, il tasso di disoccupazione in Romania è aumentato a marzo al 4,6%, dal 3,9% a febbraio, a causa degli effetti della pandemia di COVID-19 sul settore economico. Mentre l’agenzia di valutazione finanziaria Fitch anticipa che la disoccupazione in Romania raddoppierà quest’anno rispetto all’anno scorso, quindi dovrebbe salire all’8%, da una minima storica del 3,9%, in seguito alla perdita dei posti di lavoro a causa della pandemia. Sarebbe la maggiore crescita della disoccupazione mai registrata in un solo anno — rileva ancora l’analisi effettuata dall’agenzia di rating.