COVID-19: nuove terapie anche in Romania
In Romania, il primo contagio dal COVID-19 è stato accertato verso fine febbraio, per raggiungere, nel giro di tre mesi quasi 18.000 casi. Circa 1200 persone sono decedute in seguito alle complicanze sviluppate generalmente a causa delle patologie preesistenti. Ma allo stesso tempo quasi 11.000 sono guarite. Confrontati con questo nuovo virus, anche i medici romeni, pari ai colleghi dell’intero mondo, hanno applicato diverse terapie, e, di recente, quella basata sul plasma prelevato dai guariti. Un esempio è un paziente 46enne, affetto da una forma grave di SARS COV 2, rimasto a lungo in coma indotto. In seguito alla plasmaferesi, il paziente ha superato il momento critico.
Corina Cristea, 22.05.2020, 12:06
In Romania, il primo contagio dal COVID-19 è stato accertato verso fine febbraio, per raggiungere, nel giro di tre mesi quasi 18.000 casi. Circa 1200 persone sono decedute in seguito alle complicanze sviluppate generalmente a causa delle patologie preesistenti. Ma allo stesso tempo quasi 11.000 sono guarite. Confrontati con questo nuovo virus, anche i medici romeni, pari ai colleghi dell’intero mondo, hanno applicato diverse terapie, e, di recente, quella basata sul plasma prelevato dai guariti. Un esempio è un paziente 46enne, affetto da una forma grave di SARS COV 2, rimasto a lungo in coma indotto. In seguito alla plasmaferesi, il paziente ha superato il momento critico.
Intanto, nell’agglomerato urbano di Bucarest, il Comune ha deciso di sottoporre gratuitamente ai test una prima serie di 11.000 volontari. Saranno adoperati i test antigenici stardard tipo Real Time PCR, i più utilizzati in questo momento in tutto il mondo per accertare i contagi. Per ogni singolo volontario, il Comune di Bucarest rimborserà 200 lei (circa 40 euro) direttamente ai laboratori pubblici e privati coinvolti nel progetto.
Si tratta della prima iniziativa avviata da un’autorità locale in Romania per condurre dei test di massa sulle persone asintomatiche con dispositivi di alta precisione. La prossima settimana partirà un altro progetto finalizzato a effettuare dei test su campioni, che coinvolgerà 10.500 abitanti di Bucarest, per accertare in che modo è circolato il virus nella capitale.
Intanto, 2,3 milioni di persone sfavorite riceveranno 50 mascherine per un periodo di due mesi. Lo ha deciso ieri il Governo, che concederà questo sostegno anche ai pensionati e alle persone disabili. Le mascherine saranno distribuite nei giorni prossimi, ha precisato il ministro della Salute, Nelu Tătaru.
Le autorità locali dovranno inviare alla Direzione di Pubblica Sanità la lista delle persone. Una volta acquistate le mascherine, le Direzioni di Pubblica Sanità dovranno fornire le mascherine alle autorità pubbliche entro tre giorni. Dobbiamo tenere presente il fatto che la mascherina è un elemento importante in questo periodo ed è obbligatorio indossarla negli spazi chiusi, sui mezzi pubblici di trasporto e sul posto di lavoro, ha detto il ministro della Salute.
L’uso della mascherina protettiva negli spazi chiusi è diventato obbligatorio in Romania dal 15 maggio, con il passaggio allo stato di allerta che, dopo due mesi di stato di emergenza, ha portato certi allentamenti, il che aumenta, però il rischio del contagio.