Economia: Dacia e Ford riprendono l’attività in Romania
A fine aprile, lAssociazione Europea dei Produttori di Automobili stimava che, a livello europeo, le misure prese nel contesto della pandemia di coronavirus intaccavano oltre 1,1 milioni di dipendenti di questo settore e che la produzione ha perso più di 2 milioni di autovetture. I dati relativi alla Romania rilevavano che si tratterebbe di almeno 20 mila posti di lavoro e di una produzione non realizzata che si avvicinava a 69 mila macchine. “La produzione locale di autovetture si era accelerata a febbraio 2020, con una crescita annua di quasi l8% rispetto allo stesso mese dellanno scorso, dopo un aumento di quasi il 3% lungo il 2019, ricorda Elena Geageac, consulente presso la Deloitte Romania, precisando che questo settore fornisce il 37% delle esportazioni romene.
Corina Cristea, 04.05.2020, 11:56
Al di là delle cifre, lindustria automobilistica romena è uno dei settori economici maggiormente colpiti; i due grandi produttori locali di auto – Automobili Dacia e Ford Romania – hanno cessato lattività nella seconda metà di marzo, subito dopo la dichiarazione dello stato di emergenza a causa della pandemia di COVID-19. Allo stesso tempo, i produttori di componenti auto, che avevano rapporti commerciali sia con cui i due grandi costruttori menzionati prima, che con altri allestero, hanno diminuito o persino sospeso temporaneamente lattività. La ripresa, anche graduale, della produzione nelle Fabbriche Dacia di Mioveni e Ford di Craiova, ambedue nel sud della Romania, è stata attesa con ansia e speranza dai dipendenti delle due compagnie, collocati in cassa integrazione.
A Mioveni, il consorzio francese Renault ha deciso la ripresa graduale dellattività, a cominciare dal 21 aprile, in due fabbriche, a base di volontariato, mentre dal 4 maggio torneranno al lavoro anche gli altri dipendenti. Sempre dal 4 maggio, il costruttore americano Ford ha ripreso, a tappe, con un unico turno, la produzione in Romania, simultaneamente a quella in Germania e Spagna. Metà dei circa 6 mila dipendenti sono tornati al lavoro, in condizioni aumentate di sicurezza, tra cui anche quelli di Mioveni.
Nel periodo in cui lattività produttiva è stata interrotta sono state stabilite e applicate misure atte a proteggere i dipendenti in vista del loro ritorno al lavoro. Si tratta di misure che riguardano ligiene e la sicurezza, applicate rigorosamente; i dipendenti sono informati sulla necessità di osservare le decisioni prese per la tutela della loro salute e dei colleghi. Tra le misure ci sono linstallazione di dispositivi per la scansione della temperatura corporea ad ogni porta daccesso, lobbligo di indossare mascherine di protezione e di mantenere la distanza raccomandata. I dipendenti hanno a disposizione prodotti di pulizia adeguati e sono state prese misure anche affinché il loro spostamento da casa al lavoro si svolga in condizioni di sicurezza.