Appello ai romeni all’estero
Le autorità di Bucarest potrebbero stimare quando sarà raggiunto il picco dell’epidemia di coronavirus in Romania appena fra una decina di giorni. Il ministro della Salute, Victor Costache, ha spiegato alla rete tevisiviva Digi24 che uno dei fattori che avranno influenza sulle stime è il flusso dei romeni che rientrano in Patria, che al momento, rappresentano oltre l’80% dei pazienti affetti da COVID-19 in Romania. Le più numerose comunità romene in Europa si trovano in Italia e Spagna, gravemente colpite dalla pandemia.
Eugen Coroianu, 20.03.2020, 16:23
Victor Costache ha presentato anche i piani del ministero per la cura dei malati. La nostra strategia consiste nel ricoverare tutti all’inizio, per contenere la diffusione della malattia. Attualmente, potremmo avere più di 2000 letti in terapia intensiva, un numero che aumenterà progressivamente in seguito all’acquisizione dei ventilatori che abbiamo fatto. Non è una malattia molto complicata, però impiega tantissime risorse logistiche e medicinali. Quindi, la strategia consiste nel ricoverare le persone affette dal COVID-19 nelle prime due tappe, il che significa oltre 4000 contagi. Prevediamo di trasferire o lasciare al domicilio i pazienti con forme lievi, ha detto il ministro.
Intanto, il sistema sanitario romeno continua a prepararsi e la settimana prossima è previsto l’arrivo di altri mille ventilatori polmonari. In corso anche l’identificazione di nuove strutture di quarantena, che potrebbero essere alestite negli alberghi che stanno chiudendo in questo periodo. Il ministro della Salute ha detto, inoltre, che in questo momento i medici tirocinanti non curano i malati di coronavirus, ma ciò accadrà se il numero dei contagi salirà notevolmente. Per evitare una simile possibilità, le autorità potrebbero imporre nuove misure restrittive nei prossimi giorni, ha aggiunto il ministro.
A questo punto, il presidente Klaus Iohannis ha chiesto ai romeni all’estero di non rientrare a casa quest’anno per Pasqua. Praticamente, in Europa non si può più circolare e tutto è particolarmente complicato. Una volta arrivati nel Paese, ai sensi delle norme vigenti decise dagli esperti, dovranno andare direttamente in isolamento o quarantena. E allora che senso ha venire, solo per andare in quarantena o isolamento per almeno un paio di settimane? si è domandato il capo dello stato. Vogliamo bene ai romeni all’estero, vogliamo vederli e stare insieme, ma, quest’anno per le feste di Pasqua, tale fatto non è possibile. E’ triste, ma dobbiamo essere sinceri, per non generare delle aspettative che poi non vengono esaudite, ha detto Klaus Iohannis.
Ieri, il capo dello stato ha sollecitato ai prefetti e ai capi delle istituzioni pubbliche territoriali di essere attivi e applicare tutte le decisioni prese a livello centrale. Klaus Iohannis ha spiegato che la situazione non è solo complicata, ma anche grave. Dipende da tutti noi come attraversiamo questo periodo, ha ammonito il presidente in una videoconferenza dedicata alla gestione dell’epidemia di COVID-19. Da parte sua, il premier Ludovic Orban ha detto, nel corso della stessa videoconferenza, che nella prossima seduta governativa sarà adottata una normativa che rafforza la responsabilità delle autorità locali di controllare i casi di isolamento domiciliare.
Inoltre, il premier ha annunciato l’aumento delle pene per il reato di ostacolare la lotta alla diffusione dell’epidemia, nonchè per le false dichiarazioni riguardanti l’epidemia di coronavirus. Ludovic Orban ha spiegato che le persone che non rispettono la quarantena e la misure disposte dalle autorità incorreranno sanzioni penali. Non possiamo accettare che i cittadini irresponsabili, messi in isolamento domiciliare o in quarantena, non rispettino le decisioni delle autorità, andando in giro nella società e rischiando di contagiare altri cittadini romeni, ha aggiunto il premier. Intanto, in questo contesto, nel Codice Penale è stato aggiunto un nuovo reato, che riguarda l’omessa comunicazione dei dati.