Berlinale 2020: Malmkrog, premio al regista romeno Cristi Puiu
Ritenuto l’autore che ha dato il via alla New Wave del cinema romeno dopo il 1989, Cristi Puiu ha vinto il premio alla miglior regia nella sezione Encounters della 70/a Berlinale, per la sua più recente pellicola Malmkrog. Il direttore artistico del Festival internazionale del cinema di Berlino, Carlo Chatrian, ha spiegato che la sezione Encounters, new entry da quest’anno nella rassegna, presenta pellicole che si assumono la sfida di delineare un mondo piuttosto che riprodurlo. Alla Berlinale 2020, la Romania è stata rappresentata anche nella sezione Forum dalle produzioni del regista Radu Jude – Uppercase Print e The Exit of the Trains, l’ultimo realizzato insieme allo storico Adrian Cioflâncă.
Leyla Cheamil, 02.03.2020, 13:06
Ritenuto l’autore che ha dato il via alla New Wave del cinema romeno dopo il 1989, Cristi Puiu ha vinto il premio alla miglior regia nella sezione Encounters della 70/a Berlinale, per la sua più recente pellicola Malmkrog. Il direttore artistico del Festival internazionale del cinema di Berlino, Carlo Chatrian, ha spiegato che la sezione Encounters, new entry da quest’anno nella rassegna, presenta pellicole che si assumono la sfida di delineare un mondo piuttosto che riprodurlo. Alla Berlinale 2020, la Romania è stata rappresentata anche nella sezione Forum dalle produzioni del regista Radu Jude – Uppercase Print e The Exit of the Trains, l’ultimo realizzato insieme allo storico Adrian Cioflâncă.
Coproduzione Romania, Serbia, Svizzera, Svezia, Bosnia-Erzegovina e Macedonia del Nord, Malmkrog è definito dalla stampa internazionale come un grande film europeo, addirittura eroico. Tratta dai Tre incontri del poeta e filosofo russo Vladimir Soloviov, la pellicola è stata girata in 40 giorni al maniero Apafi del paesino di Malancrav, in provincia di Sibiu della Romania centrale. Ricreando tramite la scenografia e i costumi l’atmosfera dei primi del Novecento in Transilvania, il lungometraggio è costruito attorno a cinque personaggi che parlano in francese, con alcune battute in tedesco, russo e ungherese.
Un interrogativo sul cinema e sulla memoria: così è definito questo film dal regista stesso, che quest’anno si è aggiudicato il secondo riconoscimento della sua carriera a Berlino, dopo l’Orso d’oro assegnato al cortometraggio Cigarettes and Coffee nel 2004. Uno dei registi più prolifici del cinema romeno, Cristi Puiu vinceva un anno dopo il trofeo Un certain regard a Cannes, per La morte del signor Lazarescu.
E’ sempre lui l’autore di Sieranevada, proposto dalla Romania agli Oscar nel 2017. I suoi meriti nel cinema sono stati riconosciuti da onorificenze conferite dallo Stato romeno – Cavaliere dell’Ordine al Merito nel 2006, e francese – Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere nel 2011.
Il premio aggiudicato da Cristi Puiu alla 70/ a Berlinale si unisce ai successi riscossi negli anni scorsi dal cinema romeno. Nel 2013, Călin Peter Netzer ha vinto l’Orso d’oro per Il caso Kerenes, mentre nel 2018 Adina Pintilie si aggiudicava lo stesso trofeo per Touch Me Not. Nel 2015, il regista Radu Jude ha vinto l’Orso d’Argento per Aferim!.