Il leu, un nuovo valore minimo storico
Già dalla fine dell’anno scorso, l’Associazione CFA Romania — i cui membri vantano le più prestigiose certificazioni nel campo dell’analisi finanziaria e degli investimenti — anticipavano un deprezzamento del leu nei prossimi 12 mesi e un aumento dei tassi di interesse sia per le scadenze a breve termine che per quelle a lungo termine. Gli sviluppi sembrano confermare le previsioni. Dopo che, a gennaio, il tasso di cambio del leu è rimasto stabile, nel contesto di una relativa diminuzione delle preoccupazioni degli investitori in merito al deterioramento della posizione fiscale e in seguito alla persistenza di un parere favorevole sul mercato finanziario internazionale, ultimamente, la moneta romena si sta deprezzando rispetto alle principali valute. Si tratta di un calo anticipato, affermano gli economisti.
Corina Cristea, 21.02.2020, 13:07
In un intervento a Radio Romania, il presidente dell’Associazione degli Analisti Finanziari-Bancari, Adrian Codirlaşu, ha precisato: “L’ultimo sondaggio della CFA Romania, realizzato a dicembre 2019, rileva un tasso anticipato per il mese di dicembre 2020 a 4,88 lei per un euro. Le premesse che stanno alla base di queste previsioni sono i deficit gemelli. La Romania ha il più alto deficit di conto corrente della regione, che ammonta a circa il 5%, un livello considerato un’avvertenza per un Paese piccolo e aperto. Ha anche uno dei maggiori deficit di bilancio e le sarà applicata la procedura di infrazione per deficit eccessivo. Questi deficit richiedono finanziamento, incluso il finanziamento esterno. In più, il deficit di contro corrente vuol dire uscite in valuta. E da qui risulta anche la pressione sul tasso di cambio.”
Il presidente dell’Associazione deli Analisti Finanziari-Bancari, considera inoltre che il deprezzamento della moneta nazionale non si fermerà. Stando all’analista economico Dragoş Cabat, nell’evoluzione debole del leu un ruolo importante è svolto anche dall’instabilità politica. In più, “a livello internazionale, con la Cina e il coronavirus, tutta la gente è spaventata. In situazioni del genere, le monete più vulnerabili, di Paesi in cui ci sono squilibri macroeconomici nel sistema, sono attaccate. Il leu non gode di particolare attenzione da parte degli investitori internazionali. Altrimenti sarebbe stato attaccato ancora di più”, afferma l’analista, aggiungendo che, se la Banca Centrale non fosse intervenuta nell’ultimo mese per rovesciare la tendenza di deprezzamento del leu, un euro sarebbe arrivato a valere 4,8 – 4,85 lei.
Il leggero deprezzamento del leu è correlato anche ai deprezzamenti registrati nella regione, nel contesto in cui pure lo złoty polacco e il fiorino ungherese si sono deprezzati in seguito ad alcuni movimenti di flussi internazionali, afferma il ministro delle Finanze ad interim, Florin Cîţu. Nella sua opinione, gli interessi continueranno a diminuire e la fiducia degli investitori ad aumentare. Il premier in carica Ludovic Orban afferma, inoltre, che non esiste alcun motivo di sfiducia o di panico e garantisce che la situazione economica del Paese è molto stabile.