Tiberiu Uşeriu, l’eroe artico
Il romeno Tiberiu Uşeriu ha finito, giovedì sera, al secondo posto, la maratona Yukon Arctic Ultra in Canada, nei pressi del Circolo Polare, percorrendo la distanza di quasi 500 chilometri in sette giorni e 33 minuti. La corsa è considerata una delle più dure nel mondo, perché si svolge in una zona selvaggia, in condizioni estreme, con temperature bassissime, difficili da sopportare per il corpo umano, e che scendono persino fino a 50 gradi sotto 0. Al primo posto si è piazzato lo svizzero Fabian Imfeld, che ha finito la corsa in sei giorni, 18 ore e due minuti. I due sono stati gli unici a percorrere l’intera distanza e a terminare la corsa, dopo che gli altri concorrenti in gara hanno rinunciato ad uno ad uno.
Leyla Cheamil, 07.02.2020, 12:47
Il romeno Tiberiu Uşeriu ha finito, giovedì sera, al secondo posto, la maratona Yukon Arctic Ultra in Canada, nei pressi del Circolo Polare, percorrendo la distanza di quasi 500 chilometri in sette giorni e 33 minuti. La corsa è considerata una delle più dure nel mondo, perché si svolge in una zona selvaggia, in condizioni estreme, con temperature bassissime, difficili da sopportare per il corpo umano, e che scendono persino fino a 50 gradi sotto 0. Al primo posto si è piazzato lo svizzero Fabian Imfeld, che ha finito la corsa in sei giorni, 18 ore e due minuti. I due sono stati gli unici a percorrere l’intera distanza e a terminare la corsa, dopo che gli altri concorrenti in gara hanno rinunciato ad uno ad uno.
È la seconda volta che il 45enne Tiberiu Uşeriu partecipa alla maratona Yukon Arctic Ultra. Le condizioni difficili in cui ha percorso la distanza hanno intaccato sul suo stato di salute, egli lamentando problemi di stomaco e un gelone ad un piede. D’altronde, l’anno scorso, l’atleta romeno è stato costretto a rinunciare, perché aveva camminato 100 chilometri in 24 ore, e al controllo di routine i medici gli hanno scoperto un gelone al piede che lo metteva in pericolo.
Durante la corsa di quest’anno, iniziata il 30 gennaio, Tiberiu Uşeriu ha mantenuto i contatti con la famiglia e i sostenitori a casa tramite colloqui telefonici, occasioni in cui ha dichiarato che questa competizione è più dura rispetto alla maratona 6633 Arctic Ultra, un’altra competizione al Circolo Polare, che è riuscito a vincere tre anni di seguito. Stando agli organizzatori, la prima parte del percorso è stata la più difficile, perché nevicava e gli atleti avanzavano difficilmente, tirando slitte di 30 chili.
Alla fine della corsa, Tiberiu Uşeriu ha scritto un messaggio sulla sua pagina di Facebook, affermando alla fine: “Non dimentichiamo i nostri sogni, perchè piccoli o grandi che siano, contano. Senza ideali, temo che scompariremo. Quindi, non rinunciamo per niente ad essi. Vi ringrazio, ci vediamo a casa!”
Con la sua partecipazione a questa competizione, Tiberiu Uşeriu ha voluto promuovere il progetto “Via Transilvanica — la strada che unisce”, lanciato nel 2018, in occasione del Centenario della Grande Unità. Si tratta di un itinerario tematico lungo 1.000 chilometri, che attraversa dieci distretti romeni, volto a promuovere queste zone sia dal punto di vista turistico, che culturale. Il progetto è stato avviato dall’Associazione Tăşuleasa Social, presieduta da suo fratello, una delle più importanti organizzazioni non-governative romene dedicate alla tutela ambientale.