La scena politica romena alla vigilia del voto sulla sfiducia
La sessione ordinaria del Parlamento romeno è iniziata con la lettura della mozione di sfiducia inoltrata dal PSD e dallUDMR contro il governo liberale presieduto da Ludovic Orban. Liniziativa dellopposizione arriva dopo che lesecutivo ha posto la fiducia sulla modifica della legislazione elettorale nel senso che, a cominciare dallo scrutinio previsto questestate, si ritornerà allelezione dei sindaci in due turni. I firmatari della mozione di sfiducia affermano che il governo debba essere subito allontanato, perché tramite la modifica della legislazione elettorale alla vigilia delle elezioni vengono trasgredite le decisioni della Corte Costituzionale e le raccomandazioni delle istituzioni europee. Le ragioni del PNL sono meramente politiche e non hanno niente a che fare con gli interessi dei cittadini, accusano i promotori della mozione.
Ştefan Stoica, 04.02.2020, 13:32
La sessione ordinaria del Parlamento romeno è iniziata con la lettura della mozione di sfiducia inoltrata dal PSD e dallUDMR contro il governo liberale presieduto da Ludovic Orban. Liniziativa dellopposizione arriva dopo che lesecutivo ha posto la fiducia sulla modifica della legislazione elettorale nel senso che, a cominciare dallo scrutinio previsto questestate, si ritornerà allelezione dei sindaci in due turni. I firmatari della mozione di sfiducia affermano che il governo debba essere subito allontanato, perché tramite la modifica della legislazione elettorale alla vigilia delle elezioni vengono trasgredite le decisioni della Corte Costituzionale e le raccomandazioni delle istituzioni europee. Le ragioni del PNL sono meramente politiche e non hanno niente a che fare con gli interessi dei cittadini, accusano i promotori della mozione.
Daltra parte, i liberali invocano largomento di una rappresentatività e di una legittimità più solida per i sindaci che passerebbero per il filtro di due turni di scrutinio. Quindi, anche se si realizza in un anno elettorale, il ritorno ai due turni può essere considerato un miglioramento della legislazione elettorale, quindi non sarebbe contrario alle raccomandazioni europee in materia, sono del parere i membri del PNL. Affinché la mozione inoltrata dal PSD e dallUDMR venga adottata, sono necessari almeno 233 voti favorevoli.
Il leader ad interim del PSD, Marcel Ciolacu, è sicuro di ottenerli. In più, afferma che i socialdemocratici proporranno un premier che non sia membro del PSD, nelleventualità della rimozione dellesecutivo liberale. Sono certo che ora abbiamo i voti necessari. Abbiamo discusso con i colleghi del Paese e del Parlamento e pare che tuttavia proporremo un primo ministro esterno al partito. Io non voterò mai un governo liberale e mai, durante la mia presidenza interinale di questo partito, raccomanderò che sia votato Orban primo ministro, ha dichiarato Marcel Ciolacu.
Il premier Ludovic Orban confida tuttavia che il PSD e lUDMR falliranno nel tentativo di destituire il governo. I parlamentari del Partito Nazionale Liberale devono essere presenti nella plenaria e votare contro la mozione di sfiducia. Abbiamo autorizzato le direzioni dei gruppi parlamentari a negoziare con tutti i gruppi partner, con i parlamentari individualmente, per convincerli quanto sia benefico per la Romania che il sistema di elezione dei sindaci in due turni sia adottato e, di conseguenza, che non votino a favore della mozione di sfiducia, ha detto il premier.
Se allinizio linoltro della mozione era considerato piuttosto unazione simbolica, perché il PSD non avrebbe voluto, infatti, elezioni anticipate, ora la percezione è cambiata. Permane ancora il rischio che la rimozione del governo Orban determini elezioni anticipate – vantaggiose per il PNL – però il PSD ha fatto i suoi calcoli ed ha capito che è vitale mantenere la sua dominazione nel territorio, che gli ha garantito tante vittorie elettorali. Per questo, bisogna per forza bloccare, ad ogni costo, il ritorno allelezione dei sindaci in due turni. In un anno in cui sono previste elezioni amministrative e politiche, il gioco politico è duro e gli esiti imprevedibili.