Stagione influenzale in Romania
Il numero dei contagi è inferiore rispetto allo scorso anno, però gli specialisti non escludono un aumento nelle prossime settimane, dal momento che la vaccinazione rappresenta per ora solo un terzo del livello raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il manager dell’Istituto di malattie infettive ‘Matei Bals di Bucarest, Adrian Streinu Cercel, ha spiegato che nel fine settimana nella struttura ospedaliera che dirige si sono presentate 1600 persone, di cui 600 con diagnosi di influenza. La gente è spaventata dall’influenza e non so come mai si spaventa ogni volta che arriva la stagione. Suggerirei alla popolazione di preoccuparsi piuttosto a marzo-aprile, e immunizzarsi a ottobre, e fare, quindi, le pratiche necessarie per procurarsi il vaccino, ha detto il prof. Adrian Streinu Cercel.
Roxana Vasile, 28.01.2020, 14:54
I medici richiamano l’attenzione che, oltre al vaccino antinfluenzale, particolarmente importante per la prevenzione è l’igiene personale, ma anche evitare il contatto con le persone malate e le zone affollate. Già parecchi ospedali del Paese hanno limitato l’accesso dei visitatori, e alcune scuole e asili d’infanzia hanno chiuso i battenti per qualche giorno. Sempre per prevenire la diffusione del virus, l’Azienda di trasporto pubblico di Bucarest intende distribuire gratuitamente delle mascherine protettive ai viaggiatori, e provvederà ad una disinfezione più accurata dei mezzi.
Intanto, pari ai Paesi dell’intero mondo, la Romania sta prendendo anche delle misure volte a prevenire l’infezione dal coronavirus. Il ministro della Salute, Victor Costache, ha spiegato i passi decisi dal Comitato interministeriale di monitoraggio e gestione delle possibili infezioni.
Un primo centro capace di effettuare dei test e identificare il coronavirus è attivo all’Istituto Matei Bals della capitale. Entro una settimana, saranno operativi in tal senso anche dei centri regionali a Iasi, Cluj, Timisoara, Targu Mures e, ovviamente, a Bucarest. Il Ministero dei Trasporti ha istituito già da sabato un corridoio d’accesso speciale per le persone che tornano dalla Cina. E sempre da sabato è disponibile una base dati di tutti questi passeggeri, per sapere dove abiteranno in Romania, ha detto il ministro della Salute.
Comunque, il manager dell’Istituto di malattie infettive di Bucarest, Adrian Streinu Cercel, ritiene basso il rischio che il coronavius arrivi in Romania.