Sviluppi salariali in Romania
Lo stipendio minimo in Romania potrebbe aumentare se la formula di calcolo sarà determinata dal tasso inflazionistico e dall’indice di aumento dei prezzi di consumo, lo ha reso pubblico il premier liberale Ludovic Orban. Il tasso di crescita sarà stabilito dal governo la settimana prossima, al termine dei colloqui con i partner sociali. Il capo del governo di Bucarest ha affermato già che l’aumento dovrebbe essere del 7,2%. Cioè, dall’attuale livello di 2.080 lei lordi (435 euro), il reddito minimo mensile potrebbe arrivare a 2.230 lei (455 euro). La crescita annunciata è inferiore a quella promessa dal precedente governo socialdemocratico di Viorica Dăncilă, che proponeva una crescita fra 100 e 150 lei netti. I sindacati sollecitano, però, una crescita di 200 lei (42 euro), mentre i padronati sono del parere che una percentuale troppo alta danneggi seriamente i loro affari.
Daniela Budu, 21.11.2019, 14:40
Prendendo in considerazione tutti questi dati, la vicepremier Raluca Turcan ha spiegato: “Per l’aumento dello stipendio minimo saranno presi in considerazione almeno due indici, la produttività del lavoro e il tasso inflazionistico, di modo che quest’aumento dello stipendio minimo porti, nel tempo, all’aumento del potere d’acquisto e alla sostenibilità di tale misura in campo economico.”
Per il momento, il calo della moneta nazionale in rapporto a quella europea a minimi storici questa settimana determina una diminuzione del potere d’acquisto. Anche gli stipendi nel settore Istruzione saranno aumentati dal 1° gennaio 2020, come previsto per legge, ha assicurato il premier Ludovic Orban. In una discussione con i sindacati del settore Istruzione, cui ha partecipato anche la ministra Monica Anisie, il capo dell’esecutivo ha promesso che la percentuale del PIL stanziata all’istruzione aumenterà costantemente, per avvicinarsi al target del 6%.
Il presidente della Federazione dei Sindacati Liberi dell’Istruzione, Simion Hăncescu, ha ricordato quali aumenti salariali andrebbero applicati l’anno prossimo. Simion Hăncescu: “In primo luogo, vogliamo sapere che cosa succederà con la finanziaria per l’anno prossimo, se il governo rispetterà i provvedimenti legali per quanto riguarda il finanziamento. La promessa è di aumentare costantemente la percentuale stanziata, così come ci aspettavamo, perché stanziare direttamente il 6% è più complicato. Abbiamo toccato anche argomenti legati a ciò che succederà con l’aumento salariale nel 2020, perché abbiamo, come previsto dalla legge, due aumenti, il 1° gennaio 2020 e il 1° settembre 2020. Nei prossimi giorni saranno fatti calcoli relativi a quello che accadrà il 1° settembre 2020, ma non si pone il problema che il 1° gennaio non sia concesso quest’aumento.”
In Romania, quasi un terzo dei dipendenti riceve lo stipendio minimo, che attualmente è uno dei più bassi nell’Unione Europea. Il livello dello stipendio minimo va preso in considerazione anche nell’elaborazione dei budget per l’anno prossimo. Le bozze dovrebbero essere inoltrate al Parlamento nella prima metà del mese prossimo.