Sfida destra – sinistra al ballottaggio presidenziale
Il primo turno delle presidenziali in Romania è stato senza sorprese, cosicchè, al ballottaggio del prossimo 24 novembre, si sfideranno il candidato della destra liberale, il presidente uscente, Klaus Iohannis, e la leader socialdemocratica, Viorica Dăncilă. La sorpresa sarebbe stata la qualificazione per il ballottaggio del candidato dell’Alleanza USR – PLUS, Dan Barna. Barna si è, però, collocato al terzo posto, con una percentuale di molto inferiore a quella ottenuta dall’USR-PLUS alle recenti europee, il che non resterà, probabilmente, senza conseguenze politiche. Klaus Iohannis ha celebrato la vittoria assieme ai liberali, una vittoria che vuole categorica fra due settimane. Iohannis, che ritiene i socialdemocratici responsabili di riforme dannose nel campo della giustizia e dell’economia, ha ammonito che questi non sono stati ancora sconfitti e ha fatto appello all’elettorato affinchè si presenti alle urne.
Ştefan Stoica, 11.11.2019, 16:34
Il primo turno delle presidenziali in Romania è stato senza sorprese, cosicchè, al ballottaggio del prossimo 24 novembre, si sfideranno il candidato della destra liberale, il presidente uscente, Klaus Iohannis, e la leader socialdemocratica, Viorica Dăncilă. La sorpresa sarebbe stata la qualificazione per il ballottaggio del candidato dell’Alleanza USR – PLUS, Dan Barna. Barna si è, però, collocato al terzo posto, con una percentuale di molto inferiore a quella ottenuta dall’USR-PLUS alle recenti europee, il che non resterà, probabilmente, senza conseguenze politiche. Klaus Iohannis ha celebrato la vittoria assieme ai liberali, una vittoria che vuole categorica fra due settimane. Iohannis, che ritiene i socialdemocratici responsabili di riforme dannose nel campo della giustizia e dell’economia, ha ammonito che questi non sono stati ancora sconfitti e ha fatto appello all’elettorato affinchè si presenti alle urne.
Cari miei, la guerra con il PSD non è finita, c’è ancora una battaglia da fare, un passo da compiere, quello di vincere fra due settimane. E per il prossimo round, per il secondo turno, voglio dire a quelli che sono stati in piazza assieme a me per difendere lo stato di diritto, venite a votare, perchè la vostra lotta non sia stata in vano! A coloro che vogliono ospedali, scuole, autostrade, dico di venire a votare, affinchè allontaniamo il PSD per sempre dal governo e facciamo insieme tutte queste cose! A coloro che non vogliono più che i loro figli e nipoti lascino il Paese, dico di venire a votare, perchè adesso possiamo cambiare le cose! E ai tanti romeni – che ho visto oggi – all’estero, che sono già andati via dal Paese, dico: venite a votare, perchè adesso potete fare la differenza!, ha detto Klaus Iohannis.
Dal canto suo, la leader del PSD, Viorica Dancila, ha dichiarato di lottare non contro un partito, bensi’ per l’unità e la dignità dei romeni, e si è detta fiduciosa nella vittoria. Ringrazio tutti coloro che hanno votato con il cuore. Il voto di oggi mostra la fiducia che mi è stata concessa. Il voto di oggi ci aiuta a continuare la campagna elettorale, una campagna elettorale in cui verremo davanti ai romeni, sia con ciò che abbiamo realizzato, ma, soprattutto, con ciò che vogliamo fare per loro quando vinceremo le presidenziali. La nostra battaglia non è contro un partito politico, non vogliamo eliminare nessun partito politico, perchè è cosi’ che funziona la democrazia, ciascun partito politico deve dire il suo punto di vista. La nostra battaglia sarà, come finora, per i romeni, per la Romania, per l’equilibrio e il consenso, per l’unità, per la rappresentazione con dignità della Romania, sia su piano interno, che su piano esterno, ha detto Viorica Dăncilă.
I sociologi affermano che l’elettorato che ha prediletto Klaus Iohannis si trova a metà, tra gli elettori di Dan Barna – si tratta di un’alta percentuale di giovani, con studi medi o superiori, che lavorano – e quelli che prediligono Viorica Dăncilă, ossia anziani, pensionati, con studi elementari o medi. Cosi’, oltre la metà degli elettori del presidente uscente hanno tra i 35 e i 64 anni, studi medi e un posto lavoro. La presenza al primo turno è stata sotto il 48% ed è la più bassa mai registrata a uno scrutinio presidenziale. I romeni all’estero, invece, si sono mobilitati in modo esemplare, e coloro che si sono presentati alle urne, cui si aggiungono i 25 mila che hanno optato per il voto per corrispondenza, una prima dal punto di vista organizzativo, hanno toccato la cifra record di 675 mila. Essi hanno potuto votare in tre giorni, proprio affinchè fossero evitate le file interminabili e lo stress che hanno segnato il processo di votazione all’estero alle precedenti presidenziali e alle recenti europee. All’estero, la gerarchia dei candidati è diversa. Klaus Iohannis è vincitore anche all’estero, con oltre il 50%, ma è seguito da Dan Barna, mentre Viorica Dăncilă si piazza solo al quinto posto, con circa il 3%.