Marce per le foreste romene
Qualche migliaio di persone ha protestato, domenica, in più città romene, contro il taglio illegale dei boschi e contro le violenze nei confronti delle guardie forestali. “La marcia per le foreste” è stata organizzata da Greenpeace, Agent Green e Declic, che cercano di richiamare l’attenzione sugli effetti nocivi degli ampi disboscamenti. Le organizzazioni ambientali accennano anche ai recenti casi delle guardie forestali uccise dai ladri di legno in Romania. Negli ultimi anni, sei silvicoltori sono stati uccisi, e quasi 200 sono stati aggrediti, picchiati oppure minacciati con la morte dai delinquenti colti mentre tagliavano o rubavano materiale ligneo. Tra le rivendicazioni dei protestatari si annoverano il monitoraggio delle foreste via satellite, GPS obbligatorio per le macchine che trasportano legno e videocamere di sorveglianza in punti-chiave. I più recenti dati dell’Inventario Forestale Nazionale rilevano che i tagli illegali hanno raggiunto un ritmo senza precedenti. Gli effetti: versanti disboscati, frane, valanghe, inondazioni disastrose, inquinamento.
România Internațional, 04.11.2019, 13:15
Qualche migliaio di persone ha protestato, domenica, in più città romene, contro il taglio illegale dei boschi e contro le violenze nei confronti delle guardie forestali. “La marcia per le foreste” è stata organizzata da Greenpeace, Agent Green e Declic, che cercano di richiamare l’attenzione sugli effetti nocivi degli ampi disboscamenti. Le organizzazioni ambientali accennano anche ai recenti casi delle guardie forestali uccise dai ladri di legno in Romania. Negli ultimi anni, sei silvicoltori sono stati uccisi, e quasi 200 sono stati aggrediti, picchiati oppure minacciati con la morte dai delinquenti colti mentre tagliavano o rubavano materiale ligneo. Tra le rivendicazioni dei protestatari si annoverano il monitoraggio delle foreste via satellite, GPS obbligatorio per le macchine che trasportano legno e videocamere di sorveglianza in punti-chiave. I più recenti dati dell’Inventario Forestale Nazionale rilevano che i tagli illegali hanno raggiunto un ritmo senza precedenti. Gli effetti: versanti disboscati, frane, valanghe, inondazioni disastrose, inquinamento.
Radu Melu, coordinatore nazione del Dipartimento Foreste presso World Wild Fund for Nature Romania, propone soluzioni per la sicurezza delle guardie forestali e la tutela delle foreste, ma anche il controllo del legno all’uscita dalla foresta e l’impronta digitale del camion: “Abbiamo una soluzione efficace, discussa con tutti i fattori interessati al settore forestale. Quella di rinunciare al sistema di vigilanza in cui i tronchi degli alberi vengono segnati, sistema che non si è dimostrato efficace negli ultimi 30 anni e seguire i provvedimenti dell’UE, fare controlli nel momento in cui il legno viene messo in vendita per la prima volta sul mercato del legno. Purtroppo, in Romania il sistema di vigilanza basato sui segni applicati sugli alberi è invecchiato e non è utile nell’eventualità di un processo.”
La Romsilva, che gestisce le foreste di proprietà statale, sostiene che ogni anno vengono tagliati illegalmente 50 mila metri cubi di legno dalle foreste romene. Gli attivisti ambientali affermano, invece, che la vera quantità di legno rubato ammonterebbe a oltre 8,8 milioni di metri cubi all’anno. Negli ultimi anni, gli ecologisti sono andati sul posto ed hanno svelato la rapina delle foreste romene, spiegando anche come funziona la mafia che le sta decimando. Purtroppo, permane un sistema di complicità ed interessi in cui tutti sono coinvolti, dai silvicoltori ai politici locali che fanno affari col legno tagliato illegalmente. Le ampie deforestazioni rappresentano anche una delle cause che hanno determinato modifiche nell’habitat degli orsi che scendono sempre più spesso nelle zone abitate in cerca di cibo. Di recente, un uomo e stata ucciso e più persone sono state ferite dagli orsi in Romania.