Risposta ambigua alla proposta romena di commissario europeo
La Romania ha inviato tre proposte per il dicastero dei Trasporti attribuitole nella struttura della futura Commissione Europea, presieduta dalla tedesca Ursula von der Leyen. Tutte e tre sono state inoltrate dal governo socialdemocratico di Bucarest e, probabilmente, nessuna verrà confermata. Rovana Plumb, la prima proposta, è stata bocciata al test di integrità a causa della dichiarazione patrimoniale poco chiara. Dan Nica, ex ministro socialdemocratico, come Rovana Plumb, non è stato ascoltato perché l’esecutivo che lo ha proposto è stato rimosso tramite mozione di sfiducia. La terza, l’ex ministro con delega agli Affari Europei, è stata inviata tempestivamente da un governo destituito, quindi si pone il problema della sua legittimità.
Ştefan Stoica, 31.10.2019, 13:04
È quanto affermato dal presidente Klaus Iohannis e poi confermato dalla Commissione Europea, tramite la portavoce, Mina Andreeva. Stando a quest’ultima, la proposta di commissario europeo inoltrata dalla premier in carica, Viorica Dăncilă, non è stata concordata con il presidente del Paese e non gode del suo sostegno, il che solleva seri dubbi a Bruxelles che la designazione sia stata fatta in modo legittimo. Andreeva ha aggiunto che, attualmente, non si tratta né di un sì, né di un no ed ha insistito che il problema va risolto in Romania. Mina Andreeva ha inoltre aggiunto che, date le sfide e le opportunità, è nell’interesse di tutti che l’Europa vada avanti senza ritardi. Chiunque fosse il candidato romeno, deve essere accettabile per la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e deve anche ottenere il sostegno necessario nel Parlamento Europeo, ha sottolineato il portavoce dell’esecutivo comunitario. La crisi politica di Bucarest, in seguito alla quale è stato rimosso il governo Dăncilă, rischia di ritardare l’insediamento e il funzionamento della futura Commissione Europea.
All’inizio, la Romania non è stato l’unico Paese membro la cui proposta di commissario ha sollevato problemi di integrità. È successo anche nel caso della Francia e dell’Ungheria, che però hanno proposto nuovi candidati, accettati da Ursula von der Leyen e che saranno ascoltati nel Parlamento Europeo, prima nella commissione per gli affari giuridici, che controllerà la loro integrità, dopo di che almeno in una commissione di specialità. Il no ai candidati proposti da Romania, Ungheria e Francia, in diverse tappe del processo di ascolto, ha rinviato a dicembre il momento in cui la nuova Commissione Europea diventerà operativa. Perciò, la von der Leyen ha fatto pressioni sulla Romania affinché proponga una nuova candidatura, dopo che quella di Rovana Plumb è stata bocciata. Attualmente, in Romania non è chiaro chi possa fare la proposta, perché il governo socialdemocratico è dimissionario, mentre il nuovo governo liberale non è stato ancora votato dal Parlamento. Il voto sul futuro governo è previsto il 4 novembre prossimo.