Proteste sociali in Romania
Circa 200 silvicoltori romeni hanno protestato, martedì, a Bucarest, scontenti a causa del numero sempre maggiore dei casi di aggressione nei confronti delle guardie forestali. Loro hanno chiesto che sia modificato e completato con celerità lo statuto del personale forestale, atto normativo che rafforza l’autorità dei selvicoltori. Il presidente della Camera dei Deputati, Marcel Ciolacu, ha promesso che il problema sarà risolto entro tre settimane, perché la bozza è stata già approvata dalla commissione di specialità e deve solo essere adottata nella plenaria.
Mihai Pelin, 30.10.2019, 13:41
Circa 200 silvicoltori romeni hanno protestato, martedì, a Bucarest, scontenti a causa del numero sempre maggiore dei casi di aggressione nei confronti delle guardie forestali. Loro hanno chiesto che sia modificato e completato con celerità lo statuto del personale forestale, atto normativo che rafforza l’autorità dei selvicoltori. Il presidente della Camera dei Deputati, Marcel Ciolacu, ha promesso che il problema sarà risolto entro tre settimane, perché la bozza è stata già approvata dalla commissione di specialità e deve solo essere adottata nella plenaria.
Il presidente della Federazione dei Silvicoltori SILVA, Silviu Geană, ha offerto ulteriori particolari: “Nella bozza di modifica dello Statuto del Corpo Forestale è menzionato l’obbligo di dotare le guardie forestali di armamento di servizio, letale o non letale, a seconda del caso. Sarà inoltre garantita la dotazione del personale forestale con mezzi di trasporto, di comunicazione e con altri mezzi di difesa previsti per legge. Sarà inoltre garantito un livello retributivo adeguato e verrà diminuita l’età di pensionamento del personale forestale impegnato nelle attività di guardia e sorveglianza, un aspetto forse altrettanto importante.”
L’intensificazione degli attacchi contro le guardie forestali è il risultato di una campagna di denigrazione sostenuta da alcuni fattori politici e di certi gruppi di interessi, allo scopo di diminuire l’attività dei silvicoltori nell’adempimento ai doveri di sorveglianza della foresta e il loro screditamento attraverso la presentazione deformata della realtà in questo settore, hanno sostenuto i manifestanti. Negli ultimi anni, sei silvicoltori sono stati uccisi dai ladri di legno. Più di 650 sono stati aggrediti, picchiati e minacciati con la morte dai delinquenti colti mentre tagliavano e rubavano materiale ligneo. Il direttore generale dell’Ente Nazionale delle Foreste – Romsilva, Gheorghe Mihăilescu, ha precisato che una delle misure previste è la creazione di una squadra mista incaricata alla sorveglianza del materiale ligneo. Sono state perciò concordati protocolli di collaborazione con la Polizia, con la Gendarmeria o con gli Ispettorati per le Situazioni d’Urgenza.
Un’altra protesta, stavolta nel sotterraneo, continua sulla Valle del Jiu (centro-ovest), dove più di 100 minatori delle miniere di carbone di Paroşeni e Uricani sono scontenti perché saranno licenziati e non beneficeranno della tutela sociale concessa finora nei casi di licenziamento nel settore dell’estrazione mineraria. I colloqui con l’amministrazione e le autorità locali non hanno portato ad alcun risultato. Alla fine del 2017, le due miniere sono entrate in un ampio programma di chiusura ed ecologizzazione. Dal 2020 andrebbe chiusa la stazione principale di ventilazione e si dovrebbe procedere con la chiusura delle rampe dei pozzi e dei collegamenti tra il sotterraneo con la superficie.