Politica: prosegue la guerra tra i palazzi
La crisi generata dal ritiro dell’ALDE dalla coalizione governativa è capitata in un pessimo momento, tre mesi prima delle elezioni presidenziali, il che ha una forte influenza sui gesti e sul discorso dei protagonisti della scena politica. Il presidente Klaus Iohannis, che corre per un secondo mandato, ha bocciato le tre nuove proposte di ministri – deputati liberal-democratici – inoltrate dalla premier, leader socialdemocratica e candidata alla massima carica, Viorica Dancila.
Ştefan Stoica, 13.09.2019, 12:49
La crisi generata dal ritiro dell’ALDE dalla coalizione governativa è capitata in un pessimo momento, tre mesi prima delle elezioni presidenziali, il che ha una forte influenza sui gesti e sul discorso dei protagonisti della scena politica. Il presidente Klaus Iohannis, che corre per un secondo mandato, ha bocciato le tre nuove proposte di ministri – deputati liberal-democratici – inoltrate dalla premier, leader socialdemocratica e candidata alla massima carica, Viorica Dancila.
Il capo dello stao ha ammonito che tratterà ugualmente anche altre eventuali nuove proposte e ha trasmesso a Viorica Dancila che il suo governo di minoranza non può superare l’impasse senza un voto di fiducia al Parlamento. Il presidente ritiene incostituzionale designare membri dell’ALDE per le cariche vacanti dopo la rottura ufficiale della coalizione con i socialdemocratici.
Signora primo-ministro, Le dico ora direttamente e pubblicamente, Lei si deve presentare al Parlamento di Romania sollecitando la convalida del Suo governo. Altrimenti, le cose non potranno essere risolte. La nuova richiesta che io rifiuto porta una novità: è estremamente incostituzionale, in quanto è molto chiaro ed è stato annunciato sia pubblicamente che per iscritto, che l’ALDE ha lasciato la coalizione governativa. Non c’è alcun dubbio: il governo deve andare al Parlamento, ha detto il capo dello stato.
In replica, la premier Dancila ha dichiarato di non aver paura, coma accusava Klaus Iohannis, di chiedere la fiducia del Parlamento, e ha rimproverato al presidente di minare gli sforzi dell’esecutivo di funzionare normalmente. Ha anche aperto un fronte elettorale, con l’accusa che il presidente, pari al Partito Nazionale Liberale che lo appoggia, è contrario ai romeni.
Ho visto una nuova puntata della trascuranza e del disprezzo presidenziale. E’ già ovvio che il partito del signor Klaus Iohannis ha un problema con i dipendenti statali, che offendono e minacciano ogni volta che hanno l’occasione di tagliare i redditi. Ma il presidente ha portato questo aspetto ad un altro livello: semplicemente rifiuta alla gente che lavora il diritto al pagamento. Quando non tagliano i salari, la destra e Iohannis li bloccano, ha detto la Dancila.
All’inizio della crisi politica, il presidente Iohannis aveva promesso di individuare delle soluzioni costituzionali. Da parte sua, la premier Dancila ha promesso che mercoledì prossimo sarà al Parlamento per ricevere un voto di fiducia, come richiesto dalla legge fondamentale allorquando cambia la configurazione politica del governo. Le soluzioni presidenziali non sono venute fuori, e la presenza della premier al Parlamento per una nuova convalida è diventata incerta. I commentatori di Bucarest sono convinti che nè il presidente nè la premier vogliono fare delle mosse decisive prima delle elezioni che si terranno a novembre.