Istruzione, le difficoltà del sistema romeno
Circa tre milioni di alunni e bambini sono tornati da ieri nelle scuole e negli asili d’infanzia in Romania per un anno segnato da certi cambiamenti. In alcune regioni del Paese, il nuovo anno scolastico ha portato buone notizie, tanto più in quanto interessano gli ambienti rurali, in buona parte privi di condizioni ideali di istruzione. In una località della provincia di Cluj, nel nord-ovest della Romania, è stata inaugurata una delle più grandi scuole di campagna. Se alcune scuole del Paese sono un modello di buone pratiche, ce ne sono anche di quelle che si confrontano con problemi. Alcune funzionano senza autorizzazioni sanitarie, in mancanza di acqua e fognature. In certi casi mancano anche le autorizzazioni di sicurezza antincendio o le videocamere.
Roxana Vasile, 10.09.2019, 13:32
Circa tre milioni di alunni e bambini sono tornati da ieri nelle scuole e negli asili d’infanzia in Romania per un anno segnato da certi cambiamenti. In alcune regioni del Paese, il nuovo anno scolastico ha portato buone notizie, tanto più in quanto interessano gli ambienti rurali, in buona parte privi di condizioni ideali di istruzione. In una località della provincia di Cluj, nel nord-ovest della Romania, è stata inaugurata una delle più grandi scuole di campagna. Se alcune scuole del Paese sono un modello di buone pratiche, ce ne sono anche di quelle che si confrontano con problemi. Alcune funzionano senza autorizzazioni sanitarie, in mancanza di acqua e fognature. In certi casi mancano anche le autorizzazioni di sicurezza antincendio o le videocamere.
Intanto, poco prima dell’inizio della campagna elettorale per le presidenziali in programma a novembre, i politici hanno scelto di partecipare all’inaugurazione del nuovo anno scolastico. E’ anche il caso del capo dello stato Klaus Iohannis e della premier Viorica Dăncilă, entrambi candidati. Presente a una scuola a Bucarest, Klaus Iohannis ha fatto riferimento al fallimento delle politiche pubbliche nel campo educativo, ma anche alla loro mancanza di creatività. Il presidente ha richiamato l’attenzione sulla trascuratezza che c’è, sulla mancanza delle misure volte migliorare la qualità dell’istruzione, sottolineando che tutti i bambini, senza discriminazione, devono sentirsi a scuola incoraggiati, protetti e al sicuro.
Da parte sua, la premier Viorica Dăncilă ha partecipato all’apertura dell’anno scolastico in una località della provincia di Hunedoara (sud-ovest). Ho ritenuto necessario partecipare all’apertura del nuovo anno anche ad una scuola degli ambienti rurali. E’ importante rivolgere la nostra attenzione ai bambini che vivono in campagna, che meritano opportunità uguali a quelli delle città. Stiamo cercando dei programmi quanto più numerosi in grado di aiutare gli alunni degli ambienti rurali, in quanto è importante che questi bambini vadano a studiare all’università e fare performance. Dobbiamo assicurare un futuro quanto migliore per loro, ha detto la premier.
Presente all’inaugurazione dell’anno scolastico in Romania anche il commissario UE responsabile per l’Istruzione, Tibor Navracsics, il quale, verso la scadenza del mandato, ha spiegato a Satu Mare (nord-ovest) come si vede a Bruxelles la scuola romena. A suo avviso, il massimo problema del sistema educativo romeno è lo scarso finanziamento. Inoltre, mancano le componenti pratiche, con un’istruzione orientata piuttosto verso il lato teorico. Un’eccezione è proprio Satu Mare, dove Tibor Navracsics ha notato che si tenta un approccio diverso, con una propensione verso l’istruzione tecnica o il sistema duale.