Militari romeni in missioni internazionali
Il presidente Klaus Iohannis ha conferito post mortem l’Ordine Nazionale della Stella di Romania al militare romeno ucciso ieri da un’autobomba a Kabul. Il caporale 38enne Ciprian-Stefan Polschi era sposato e aveva due figli. Lavorava al Ministero della Difesa dal 2004 ed era alla sua terza missione in Afghanistan. In tutte le guarnigioni del Paese si sono svolte cerimonie dedicate alla sua memoria. All’inizio della settimana, un attacco dei ribelli talebani ha preso nel mirino l’Ambasciata di Romania a Kabul. Un suo dipendente è morto, sacrificando la propria vita per salvare gli altri, ha dichiarato la ministra degli Esteri, Ramona Manescu. Nato nel 1976, era addetto alla sicurezza della missione diplomatica.
Bogdan Matei, 06.09.2019, 13:23
Il presidente Klaus Iohannis ha conferito post mortem l’Ordine Nazionale della Stella di Romania al militare romeno ucciso ieri da un’autobomba a Kabul. Il caporale 38enne Ciprian-Stefan Polschi era sposato e aveva due figli. Lavorava al Ministero della Difesa dal 2004 ed era alla sua terza missione in Afghanistan. In tutte le guarnigioni del Paese si sono svolte cerimonie dedicate alla sua memoria. All’inizio della settimana, un attacco dei ribelli talebani ha preso nel mirino l’Ambasciata di Romania a Kabul. Un suo dipendente è morto, sacrificando la propria vita per salvare gli altri, ha dichiarato la ministra degli Esteri, Ramona Manescu. Nato nel 1976, era addetto alla sicurezza della missione diplomatica.
Per una strada coincidenza, a Galati, nel sud-est della Romania, è stata programmata oggi anche una cerimonia dedicata al rimpatrio dall’Afghanistan dei 480 militari reduci sani e salvi dopo aver partecipato, da febbraio, a una missione a sostegno della NATO. La loro missione interessava la sicurezza dell’aeroporto di Kandahar e la protezione delle forze della coalizione antiterroristica. La maggior parte proviene da un battaglione di fanteria meccanizzata, ma sono stati affiancati da membri delle squadre di artiglieria, carri armati e marines, il che rappresenta una prima nella storia recente della marina militare romena.
Siamo grati ai nostri militari impegnati in Afghanistan e in altri teatri operativi che, con il prezzo della vita, adempiono al proprio dovere accanto ai nostri alleati e partner. Grazie alla presenza dei militari romeni in queste aree di conflitto, il nostro Paese partecipa attivamente al mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, una componente importante della nostra membership euroatlantica, ha detto il presidente Klaus Iohannis.
Tenuti per quasi mezzo secolo nella cattività del lager sovietico, i romeni sono riusciti a convalidare la loro vocazione occidentale appena nei primi anni 2000, alla fine della transizione postcomunista. La Romania è entrata a far parte dell’UE nel 2007, tre anni dopo l’ingresso nella NATO, avvenuto nel 2004, anno che ha segnato il più ampio allargamento all’est dell’Alleanza. Però le truppe romene erano presenti in Afghanistan ancora prima dell’ingresso, e dal 2003 in poi una trentina di militari romeni sono stati uccisi in questo Paese. Altri hanno perso la vita in varie missioni internazionali.
Il ministro della Difesa, Gabriel Les, ha dichiarato di recente che sono quasi mille i militari romeni in missioni all’estero, e negli anni scorsi il loro numero superava 2500. I più numerosi – oltre 700 – continuano ad essere dispiegati in Afghanistan, qualche decina nella missione dell’ONU in Kosovo, un distaccamento di difesa antiaerea di 120 militari si trova in Polonia e 21 militari hanno ruolo di stato maggiore e di collegamento presso le strutture della NATO.