La scena politica di Bucarest
A Bucarest, la crisi politica va avanti e c’è nuova botta e risposta tra il presidente Klaus Iohannis e la premier Viorica Dancila, entrambi candidati alle presidenziali di novembre. Il capo dello stato ha criticato nuovamente e duramente il Partito socialdemocratico (PSD), accusandolo di non aver fatto nulla di quanto avrebbe dovuto fare affinchè non si ripetano vicende come quella di Caracal, in cui due adolescenti sarebbero state rapite, violentate e ucise da un 66enne.
Mihai Pelin, 05.09.2019, 12:24
A Bucarest, la crisi politica va avanti e c’è nuova botta e risposta tra il presidente Klaus Iohannis e la premier Viorica Dancila, entrambi candidati alle presidenziali di novembre. Il capo dello stato ha criticato nuovamente e duramente il Partito socialdemocratico (PSD), accusandolo di non aver fatto nulla di quanto avrebbe dovuto fare affinchè non si ripetano vicende come quella di Caracal, in cui due adolescenti sarebbero state rapite, violentate e ucise da un 66enne.
La tragedia ha portato a galla le profonde disfunzioni di certe istituzioni dello stato, lese da incompetenza, corruzione e indifferenze, ha detto il capo dello stato. Iohannis ha aggiunto che il governo socialdemocratico è fallito e ha indicato che, oltre all’adozione di poche misure puntuali, si è trattato solamente di trasferire alcuni capi da un’istituzione all’altra, senza sanzioni per le loro incompetenza.
Come ci ha mostrato ripetutamente, il PSD è esperto nel tergiversare le cose, sperando che la gente dimentichi a chi spetta, praticamente, la responsabilità. I socialdemocratici hanno abbandonato proposte per la soluzione di questioni sistemiche, nel momento in cui i loro baroni hanno capito che ciò significava effettivamente rinunciare al controllo politico della giustizia e della polizia, poichè, al di là dell’aumento o meno delle pene per vari reati, parliamo anche del modo in cui funzionano le istituzioni dello stato, ha detto il presidente.
In risposta a Klaus Iohannis, Viorica Dancila ha annunciato che il governo si rivolgerà alla Corte Costituzionale per segnalare un conflitto giuridico con il capo dello stato. La premier accusa il presidente di bloccare l’attività del governo tramite il rifiuto ingiustificato di nominare i ministri dell’Energia, dell’Ambiente e dei Rapporti con i Parlamento.
D’altra parte, la premier ha criticato il capo dello stato per aver parlato, dopo tanto tempo, della tragedia di Caracal, ritenendo indecente sfruttarla per creare le premesse di movimenti politici o bloccare il governo.
Non è lo Stato, il cui capo pretende di essere, a richiedere un reset; è il presidente della Romania che va resettato. Parla di potere, dimenticando che sono cinque anni che tiene le redini. Ricordiamoci come, nei primi giorni dopo questa tragedia, Klaus Iohannis è arrivato con un ritardo inammissibile ad una riunione del Consiglio supremo di Difesa, esitando di dimettere il capo del Servizio Telecomunicazioni Speciali. E’ arrivato in ritardo e inutilmente, proprio come è venuto anche ora a dirci un gran bel niente, ha detto Viorica Dancila.
Secondo la premier, bloccare sistematicamente il governo non è solo la meta del presidente, ma anche dell’intera opposizione, che sta stringendo le fila, accelerando le pratiche per inoltrare una mozione di sfiducia contro il gabinetto Dancila. I liberali hanno annunciato negoziati intensi con gli altri partiti parlamentari per assicurarsi l’opportunità di rimuovere il PSD, soprattutto in seguito al ritiro dal governo del loro ex partner – ALDE.