Prima sessione per il nuovo Parlamento europeo
La conservatrice tedesca Ursula von der Leyen, già ministro della Difesa, è stata eletta dagli eurodeputati a presidente della Commissione Europea. La prima donna che guiderà la CE per un mandato di cinque anni, a partire dal 1 novembre prossimo, è stata appoggiata dai popolari europeri, ma anche da una parte dei socialdemocratici e dei liberali, non prima di assicurarsi che Ursula von der Leyen assumerà impegni fermi in materia di uguaglianza di genere ed equilibrio geografico e politico tra i futuri commissari, il meccanismo dello stato di diritto, la migrazione e la lotta ai mutamenti climatici.
Mihai Pelin, 17.07.2019, 13:43
La conservatrice tedesca Ursula von der Leyen, già ministro della Difesa, è stata eletta dagli eurodeputati a presidente della Commissione Europea. La prima donna che guiderà la CE per un mandato di cinque anni, a partire dal 1 novembre prossimo, è stata appoggiata dai popolari europeri, ma anche da una parte dei socialdemocratici e dei liberali, non prima di assicurarsi che Ursula von der Leyen assumerà impegni fermi in materia di uguaglianza di genere ed equilibrio geografico e politico tra i futuri commissari, il meccanismo dello stato di diritto, la migrazione e la lotta ai mutamenti climatici.
La nuova presidente della CE ha promesso sforzi per consolidare la difesa europea, un salario minimo europeo, la possibilità di un’ulteriore proroga alla Brexit, ma anche riforme come il diritto all’iniziativa legislativa per il PE o le liste transnazionali per le elezioni europee. Il successivo passo sarà quello di formare la squadra. I candidati alle cariche di commissari saranno ascoltati dalle competenti commissioni dell’Europarlamento prima di assumere i ruoli.
Sempre al Parlamento europeo, la premier Viorica Dancila ha presentato il bilancio della Presidenza romena al Consiglio UE. Bucarest continuerà ad appoggiare il progetto europeo, puntando in contemporanea a rendere completa la sua integrazione, ha detto la premier. A suo avviso, l’Europa non deve correre a più velocità, in quanto i progressi sono solidi e recano benefici concreti ai cittadini solo allorquando vengono compiuti insieme.
Ci siamo assunti l’impegno di consolidare il progetto europeo e, lungo i sei mesi del nostro mandato, abbiamo dimostrato che il filoeuropeismo va alimentato da un’azione costante. Il nostro progetto non deve promuovere un’Europa a più velocità e neanche a cerchi concentrici. La Romania continuerà a promuovere l’obiettivo comune finalizzato a consolidare il progetto europeo, puntando, allo stesso tempo, a rendere completa la sua integrazione europea. Faccio riferimento alla piena integrazione del nostro Paese nell’Area Schengen, all’interno della quale stiamo già operando come membro de facto, ha detto la premier romena.
I capigruppo del PE – popolari, socialisti, conservatori, riformisti o verdi – hanno espresso plauso per il modo in cui la presidenza romena al Consiglio dell’UE è riuscita, nonostante le sfide, a maturare un gran numero di dossie complicati. Su una posizione diversa si è piazzato, però, il rappresentante del gruppo Renew Europe, sostenendo che la presidenza romena è stata segnata da contrasti.